Nel GP d'Austria la Ducati conferma la sua superiorità e agguanta la pole position con Andrea Iannone (1'23"142). Un super Valentino Rossi (+0.147) si infila tra le due rosse e conquista un'importantissima prima fila. Dopo Andrea Dovizioso ci sono gli altri pretendenti al titolo: quarto a +0.219 un Jorge Lorenzo ritrovato, mentre Marquez nonostante la caduta della mattina chiude quinto. La seconda fila è chiusa dalla Suzuki di Maverick Vinales.
Alla fine la Ducati rispetta i pronostici e riesce a centrare la sua seconda pole position stagionale, dopo quella di Dovizioso ad Assen. Ma il distacco dai rivali non è così marcato come ci si aspettava. Al momento della verità i campioni vengono sempre fuori e Rossi, Lorenzo e Marquez riescono a ridurre di molto il gap dalle moto di Borgo Panigale. In particolare Valentino arriva a sfiorare la pole position che sarebbe stato un vero miracolo. Il pesarese, come suo solito, parte piano e dopo il primo time attack accusa circa mezzo secondo di ritardo. Gli ultimi tre giri però sono fantastici, uno meglio dell'altro e alla fine solo l'ultimo passaggio di Iannone lo toglie dalla prima casella.
Se la prrima fila è tutta italiana, la seconda è tutta iberica. Jorge Lorenzo sembra finalmente ritornato se stesso e riesce a battere il leader della classifica Marquez. Quella dello spagnolo della Honda non può essere però considerata una sconfitta, perché Marc ha saltato tutte le libere 3 subendo una forte contusione alla spalla sinistra. La grande delusione del giorno è invece dani Pedrosa (12°) che non è ancora sceso in pista in Austria. Per la gara i piloti dovrebbero avere dalla loro il sole a scaldare l'asfalto e per la vittoria è difficile identificare un favorito, considerato anche che qui non si corre da 19 anni. Nelle libere 4 le Ducati hanno mostrato di avere un altro passo rispetto a tutti ma, come detto prima, in gara Rossi, Marquez e Lorenzo riescono sempre a fare un salto di qualità. Su Iannone e Dovizioso poi ci sarà una grande pressione, perché entrambi sanno che questa è l'occasione più ghiotta per interrompere un digiuno che dura ormai da quasi sei anni.
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