MotoGP, Marquez decide da solo. Lorenzo super, ma ormai è tardi

Per lo spagnolo è un trionfo che serve a sottolineare la frase dei giorni scorsi, “io non sono un ottimo pilota, sono un campione”

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Decide solo lui, nel senso di Marc Marquez. Pareva già in fuga nel mondiale, invece spalanca le porte alla concorrenza con la scivolata al giro 5 del Mugello. Un errore clamoroso che da lì in poi offre al pubblico una gara scontata a e a tratti noiosa. Jorge Lorenzo domina dopo aver distrutto il servizio buono in casa Ducati, cosa che ha portato all'inevitabile divorzio. Per lo spagnolo è un trionfo che serve a sottolineare la frase dei giorni scorsi, “io non sono un ottimo pilota, sono un campione”. Peccato che l'assunto sia stato scritto sull'asfalto a tempo ampiamente scaduto. Un atto di forza utile solo ad alzare le sue quotazioni per il futuro, con il probabile ritorno alla Yamaha.

Yamaha appunto, costretta ad aggrapparsi ancora una volta a Valentino Rossi, un gigante nel giro secco, ma un maestro anche nel gestire i limiti del pacchetto in gara, lottando nel mucchio selvaggio fino a strappare il podio, il 230° della carriera. Una gara assai generosa quella di VR46 che dovrebbe far riflettere la Yamaha. Per trovare i compagni di marca occorre scendere alla piazza 8 di Vinales e alla 10 di Zarco. Segno che la M1 è ancora lontana dalla forma utile per poter puntare al mondiale. Ciò nonostante Rossi lascia il Mugello al secondo posto nel mondiale staccato di 23 punti da Marquez. Non male per un uomo che si aggrappa ancora allo status di “ragazzo” nonostante all'anagrafe domenica abbia consegnato 39 anni 3 mesi e 17 giorni. Insomma per salire sul carrello dei bolliti è ancora presto.

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