MotoGP, il paradosso Yamaha: perché c'era Uccio ad allontanare Marquez?

Tante le scorie impossibili da smaltire dopo il GP d'Argentina e lo scontro Vale-Marc

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Dell'esibizione di domenica restano solo scorie impossibili da smaltire, cocci di un giocattolo manovrato con eccessiva approssimazione che sarà difficile rimettere assieme. Le vicende argentine hanno fatto passare in secondo piano i numeri messi sull'asfalto umido da Cal Crutchlow, giustamente imbestialito per aver trovato la sala stampa semi deserta al momento della conferenza post gara. È altrettanto vero che quanto accaduto prima della bandiera a scacchi meritava l'attenzione dei colleghi.

Di fatto siamo alle prese con una sommatoria di decisioni allucinanti e con la mancanza di un'autorità credibile, in grado di governare questo sport. Marquez sarebbe dovuto partire dalla corsia box, ma ha tranquillamente ignorato le indicazioni dei commissari di gara, attraversando lo schieramento di partenza contro mano. Sequenze inaccettabili per quella che rappresenta la massima espressione della disciplina. Insomma se esistono regole scritte che vengano applicate senza l'imbarazzante approssimazione che abbiamo visto in Argentina.

Marquez avrebbe meritato la bandiera nera? Forse sì, in ogni caso il primo provvedimento della direzione di gara è stato tardivo, contribuendo al nervosismo del pilota. Alla fine – con la sua arroganza - Marquez è riuscito a mettere d'accordo buona parte dei suoi colleghi. Una situazione delicatissima da gestire per chi organizza il circo.

Chiudiamo con le sequenze del tentativo di scuse di Marquez a Rossi dopo la gara. A invitare il pilota spagnolo a cambiare aria è stato Alessio Salucci, in arte “Uccio”, amico e braccio destro di Valentino. Fino a prova contraria Uccio non è un dipendente della Yamaha, che come squadra è responsabile dell'area box durante la gara. Una scena mai vista in Formula 1, tant'è che in Belgio, nel 1998, quando Schumacher cercava di regolare i conti ai box dopo l'incidente con Coulthard, a difendere il pilota scozzese non c'erano amici d'infanzia o assistenti, ma un muro di meccanici, ovviamente dipendenti della McLaren. Marquez invece è stato respinto da un amico di Rossi, mentre chi indossava la camicia azzurra ha assistito alla scena senza fiatare.

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