MotoGP, pole Pedrosa a Sepang

Il Dottore beffa il rivale per l'iride di soli 11 millesimi

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Sarà Dani Pedrosa a partire dalla pole position nel GP della Malesia: il catalano stampa un tempo di 1:59.053 irraggiungibile per tutti. Alle sue spalle Marc Marquez, ma la notizia più importante ai fini del Mondiale arriva leggendo il terzo tempo. A staccarlo è infatti Valentino Rossi, che sul traguardo si piazza a +0.673 da Pedrosa beffando il grande rivale Jorge Lorenzo, alle sue spalle per 11 millesimi. Iannone 6°, Dovizioso 7°.

La grande bagarre, iniziata con le dichiarazioni al vetriolo del giovedì, per ora premia il maiorchino della Honda, che dopo essere tornato alla vittoria a Motegi sbriciola il record fatto segnare nel 2014 dal compagno di box Marquez, battendolo di oltre sette decimi. Abbassato di mezzo secondo anche il nuovo record della pista fatto registrare nelle libere 3 da Jorge Lorenzo, il grande sconfitto del sabato. Il maiorchino infatti, protagonista di una caduta nel corso della FP4 (terminato nella ghiaia dopo aver perso l'anteriore, è rientrato ai box con una spalla dolorante), perde una prima fila fondamentale solo dopo la bandiera a scacchi. Merito di Valentino Rossi, che con un colpo di reni all'ultimo giro possibile e con una strategia aggressiva fatta di tre tentativi e un cambio di moto a due minuti e mezzo dal termine, azzecca il giro sufficiente a battere il compagno-rivale.

Le qualifiche di Sepang sono però anche caratterizzate da un nuovo gioco di scie, quasi ad alimentare le polemiche dei giorni scorsi. Che sia un caso o no, infatti, Valentino riesce a sfruttare la scia del connazionale Iannone, Jorge quella di Marquez. Una rinnovata partita Italia contro Spagna che, almeno per la lotta al titolo, al sabato vede prevalere il Dottore. In gara ttenzione però, oltre a Lorenzo, anche a Marquez (autore tra l'altro di un controllo da urlo, con il gomito praticamente contro l'asfalto), che partirà dal secondo posto al fianco dell'ispiratissimo Pedrosa. Iannone e Dovizioso devono invece seguire, dopo essere stati battuti anche dalla Honda LCR di Cal Crutchlow. Bene Hector Barbera, 10° con la Ducati Avintia, Stefan Bradl 14° con la prima Aprilia dopo aver sognato addirittura l'approdo in Q2.

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