MotoGP, capolavoro Dovi-Ducati

Battute le Honda di Marquez e Pedrosa, ora Vinales è a soli 7 punti. Male Rossi

  • A
  • A
  • A

Dopo il Mugello Andrea Dovizioso e la Ducati si ripetono a Barcellona, settima prova MotoGP. Il forlivese ha firmato il secondo successo di fila, tenendo a bada le Honda di Marquez e Pedrosa, sul podio con lui. Alle loro spalle Lorenzo, che aveva comandato nei primi giri, Zarco, Folger e Bautista. Ancora male le Yamaha ufficiali: Rossi si è fermato all'8° posto, Vinales al 10°: lo spangolo resta leader nel Mondale con soli 7 punti su Dovizioso.

Altro che fuoco di paglia. Adesso Dovizioso e la Ducati sono seriamente candidati a lottare per un titolo che dopo le prime gare sembrava solo un'illusione. Al Montmelò hanno dato una lezione alla Honda, che con Marc Marquez e Dani Pedrosa hanno fatto l'impossibile pur di batterlo. Ma Dovi ha disputato una corsa perfetta: subito in scia ai primissimi, poi, poco per volta, ha iniziato a fare un passo alla volta per andare in testa e allungare subito. Marquez ha provato a tenere il suo ritmo, ma ha mollato ben presto, consapevole che la Rossa era imprendibile e che era già caduto abbastanza nei giorni scorsi. A quel punto, invece, Pedrosa si era già arreso. E ora, sì, si può sognare. Anche perché pure Jorge Lorenzo ha dato spettacolo, con i suoi primi giri al comando. Poi ha avuto un calo repentino, ma nel finale ha riacceso il turbo, arrivando ai piedi del podio dopo essere scivolato ai limiti della top ten. Sta di fatto che in casa Ducati non festeggiavano due successi di fila dal 2010 grazie al fenomeno Stoner.

Ma se c'è un'Italia che ride, ce n'è un'altra che esce da un weekend da incubo. E' quella rappresentata da Valentino Rossi, raramente così in difficoltà come tutto il team ufficiale Yamaha. Il pesarese, da un anno esatto senza vittorie, ha fatto il possibile e all'inizio ha tenuto un buon ritmo. Poi, dopo un dritto, ha finito la sua rincorsa, limitandosi a portare la moto al traguardo. Due posizioni più indietro ha chiuso Maverick Vinales, agevolato anche da qualche ritiro. E adesso dovrà davvero guardarsi alle spalle, perché i rivali si sono fatti sotto pericolosamente. Certo, Iwata ha pagato a caro prezzo la rinuncia ai test fatti proprio sulla pista catalana e il pochissimo grip (50° sull'asfalto), ma nelle prossime corse tornerà nelle posizioni che le competono. La battaglia, insomma, è assicurata.

Tra i vincitori e gli sconfitti si sono inserite le M1 private di Zarco e Folger e il bravo Bautista con la terza delle Desmosedici all'arrivo. Che non ha visto Danilo Petrucci, in lotta per il quarto posto prima di stendersi in vista del traguardo e dopo un pericoloso contatto in partenza con Marquez che era finito sotto la lente di ingradimento della direzione gara. Peccato anche per l'Aprilia, che era lì con loro prima che Aleix Espargaro si fermasse con il motore in fumo. Compleanno amaro, nel senso di 200° GP della carriera, per Andrea Iannone, mai progatonista con la Suzuki e alla fine fuori dai punti. Mentre la sua "ex" vinceva...

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti