MotoGP, le pagelle di Assen

Miller imbucato tra i vip, Marquez calcolatore e Italia salvata da Iannone

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Per le pagelle di Assen sono doverose un paio di premesse. I voti riguardano la seconda parte della corsa, quella valida per i punti veri e non per la gloria virtuale. Aggiungiamo che tracciato, asfalto e condizioni meteo erano uguali per tutti.

JACK MILLER – VOTO 9 Per un anno e mezzo ha dato l'impressione di essere l'imbucato alla festa dei VIP. Troppo veloce il passaggio da Moto3 a MotoGP. Un salto, che fino alla magica domenica di Assen, pareva prossimo alla distruzione della carriera di Jack. Poi le bizze del meteo olandese, gli errori dei VIP e i suoi numeri in pista lo hanno portato all'improvviso lassù. Ormai l'unico a crederci era rimasto lui. Bravo!
MARC MARQUEZ – VOTO 8 Sembra il lontano parente del marziano atterrato in MotoGP, capace di fare e disfare tra un rettilineo e una curva. Oggi polso destro e cervello di MM93 si sono messi a fare i calcoli. Una nuova configurazione del pilota che mette paura, perché misura il margine di rischio e si adatta in fretta alla situazione. Un anno fa Marquez avrebbe rinunciato ad attaccare Miller nelle stesse condizioni?
SCOTT REDDING – VOTO 8 La domenica degli invitati speciali premia anche lui, che porta sul podio la Ducati che non ti aspetti, dopo il disastro delle Ducati che ti saresti aspettato. La sua prima volta è stata il terzo posto di Misano dell'anno scorso in condizioni meteo simili, Honda la moto. Ora Scott è pronto alla danza della pioggia ogni benedetta domenica.
ANDREA IANNONE – VOTO 6 La bandiera rossa lo grazia dopo la caduta sotto il diluvio. Più tardi deve ringraziare la concorrenza che si è stesa nella parte di gara che contava davvero.
JORGE LORENZO – VOTO 5 Sembra un pugile suonato, ma almeno ha la lucidità di ammettere la mancanza di adattamento alle Michelin da bagnato, problema che lo costringe ad entrare in curva più lentamente degli altri. Una sua debolezza insomma.
ANDREA DOVIZIOSO – VOTO 4 Ha fatto la pole, ha dominato la gara che non contava nulla, si è steso nella gara che contava davvero. Un disastro insomma. Si tratta del quarto ritiro in 8 Gran Premi. La Ducati dovrà invece attendere ancora per una domenica di festa che manca dal Gran Premio d'Australia del 2010. Lassù c'era Casey Stoner.
VALENTINO ROSSI – VOTO 4 C'era una linea virtuale che separava un mondiale riaperto da un mondiale quasi compromesso. Lui l'ha superata, assumendosi comunque tutte le responsabilità.