La missione di Rossi: trasformare l'impossibile in possibile

A 38 anni e mezzo il pesarese vuole continuare a stupire il mondo

  • A
  • A
  • A

Hai 38 anni e mezzo. Hai corso 360 gare nel Mondiale, vincendone 115 e mettendo assieme 226 podi complessivi. Il tutto per 9 titoli mondiali. Cifre utili a consigliare un minimo di prudenza al personaggio in questione che 19 giorni fa si è fratturato tibia e perone. Ma se ti chiami Valentino Rossi e il pensiero fisso è correre in moto, mestiere che ti diverte ancora tanto, non puoi pensare di essere alle prese con una persona normale. L'uomo, si perché ormai da un po' di anni Rossi è entrato nell'età adulta, ragiona ancora come un ragazzo, quello che ha iniziato a stupire il mondo oltre vent'anni fa.

La fame è rimasta la stessa, integra nonostante l'anagrafe. Così Valentino - con la ferita ancora fresca e i chiodi nella gamba - ci vuole provare a tutti i costi. Di negativo ci sono i  -42 in classifica nei confronti di Dovizioso e Marquez. Un ritardo che vista la fretta di tornare in sella Rossi considera non impossibile da recuperare. Da una parte c'è la consapevolezza dei mesi e degli anni che passano, appannando in qualche modo il talento cristallino del campione, dall'altra la voglia di battere anche il dolore e provarci fino alla fine. Certo se Rossi dovesse correre ad Aragon non si tratterebbe della prima volta per un pilota infortunato. Il numero riuscì a De Puniet qualche anno fa. Ma se siamo alle prese con quello che molti giudicano il più grande di tutti i tempi, la missione compiuta scriverebbe un'altra pagina nella storia infinita di Valentino.

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti