Dovizioso: il trionfo del vicino di casa

Una doppietta che autorizza sogni mondiali

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C'è chi nasce con il talento e chi di talento puro è meno dotato e deve coltivare la materia come se si trattasse di una piantina. E' il caso di Andrea Dovizioso, pilota lucido e razionale, collaudatore fuori dalla media, ma apparentemente senza il quid che da sempre caratterizza i fenomeni. Qualcosa che ricorda da vicino l'esperienza di Nico Rosberg, che nel confronto con Lewis Hamilton ha dovuto utilizzare la testa per sopperire a un guardaroba da super eroe meno fornito del compagno di box. Nico ha vinto il mondiale alla settima stagione con la Mercedes.

Dovizioso è a soli 7 punti dal paradiso dopo sei anni in sella alla Ducati, mezzo assai più complicato da interpretare di quanto non fosse la macchia d'argento. Ne sa qualcosa Jorge Lorenzo, pilota iscritto di diritto alla categoria dei fenomeni, che sta facendo una fatica bestiale a trovare un minimo di confidenza con la Desmosedici. Il “Dovi” ha imparato a domare il mostro, ha contribuito alla sua crescita e l'ha portata finalmente lassù. Oggi più che mai si comprende perché la Ducati lo ha sempre considerato l'uomo di riferimento. Pilota e collaudatore allo stesso tempo, un mestiere unico e rarissimo, frutto di una sensibilità eccezionale. Ora Andrea raccoglie finalmente i frutti di quanto seminato nelle ultime sei stagioni e la speranza è che la sua vicenda agonistica sia simile a quella di Nico Rosberg. Campione con la testa.

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