Dovizioso finalmente fuori dall'ombra

A Sepang un successo atteso 2.653 giorni ripaga la serietà del pilota Ducati

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Sette anni abbondanti, per la precisione 2653 giorni. Tanto ha dovuto attendere Andrea Dovizioso per regalarsi un'altra domenica di festa. Da quel 26 luglio del 2009, Donington la pista, il Dovi ha trascorso buona parte della sua carriera sotto traccia, messo in ombra da compagni ingombranti come Stoner e Pedrosa ai tempi della Honda e più di recente costretto a una convivenza complicata con un compagno di squadra aggressivo come Iannone. Eppure Andrea ha proseguito lungo il suo percorso, evitando proclami e polemiche, concentrandosi solo sul suo lavoro. Insomma un ragazzo normale, una sorta di vicino di casa dotato di talento per le moto ma lontano dall'essere un personaggio.

Infatti Dovizioso non ha mai cercato i riflettori. Si è sempre trovato più a suo agio ai box con i suoi tecnici o in sella alla moto. Un difetto purtroppo in un mondo dove spesso e volentieri l'immagine prevale sulla sostanza. Per questo motivo il trionfo di Sepang assume un significato importante. E' un premio all'essenza di Dovizioso, capace di mettere assieme vittoria, pole position e giro più veloce in gara usando il cervello prima ancora dell'istinto. Ha lasciato sfogare gli altri poi è tornato lassù per restarci fino alla fine. Insomma trattasi di “Dovistyle”, un marchio di fabbrica che anche la Ducati conosce bene, tant'è che a Borgo Panigale avevano deciso subito di confermarlo al fianco di Lorenzo per il 2017. L'approccio riflessivo di Andrea era stato utile alla Honda e lo è ora per chi progetta e sviluppa la Desmosedici.

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