MotoGP, le pagelle della Thailandia: Marquez perfetto, Dovi da 9,5, da Rossi segnali di ripresa incoraggianti

I voti ai protagonisti dell'ultimo GP a Buriram

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MARC MARQUEZ – VOTO 10
Un pilota normale si occuperebbe di amministrare l'enorme vantaggio in classifica sulla concorrenza. Ma MM93 non è un pilota normale e ieri lo ha dimostrato ingaggiando un duello fuori media con Dovizioso. Una manovra utile a vendicare affronti subiti in passato dalla Ducati di Andrea. Una vittoria che accredita Marc al club dei più grandi di tutti i tempi.

ANDREA DOVIZIOSO – VOTO 9,5
Lo stato di forma è identico a quello del finale della passata stagione. Qualità e sostanza che gli avevano permesso di lottare per il mondiale fino all'ultima gara. Negli ultimi cinque Gran Premi il suo rendimento è la fotocopia di quello di Marquez, con 106 punti in classifica. Una media da titolo che purtroppo arriva fuori tempo massimo.

MAVERICK VINALES – VOTO 9
La Yamaha sorprende anche lui che ritrova la strada per il podio. Un numero che non gli riusciva dalla gara del Sachsenring, con la soddisfazione di battere il vicino di box.

VALENTINO ROSSI – VOTO 8
Ha illuso e si è illuso finché il ritmo è rimasto blando. Poi, quando si è scatenata la bagarre, Rossi si è dovuto arrendere. Ma i segnali di ripresa sono incoraggianti, anche se la Yamaha non riesce a darsi una spiegazione. Valentino intanto è ancora terzo nel mondiale, non male a 39 anni suonati.

ANDREA IANNONE – VOTO 5

Quando pare pronto a confermare il salto di qualità riesce puntualmente ad offrire una prestazione sotto traccia. Becca di brutto da Rins e ora rischia il sorpasso anche nella classifica mondiale.

DANILO PETRUCCI – VOTO 5,5
Per un pilota pronto a salire sulla Desmosedici ufficiale il rendimento attuale è sotto la sufficienza. Serve un deciso cambio di passo per gestire una pressione decisamente più impegnativa. Insomma da Danilo tutti si aspettano di più.

DANI PEDROSA – SV
Il finale di carriera è assai triste per questo pilota che sembra correre ormai per forza. Forse HRC avrebbe dovuto pensare alla sostituzione in corsa per valutare un pilota più giovane, a prescindere dall'ingaggio di Lorenzo

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