MotoGP, le due facce della Yamaha

Vinales ritrova il successo, Rossi soffre nel finale

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Fatta la tara ad un gran premio d'Australia che ha visto sparire dalla scena il naturale favorito, il fresco campione del mondo Marc Marquez che a modesta opinione di chi scrive avrebbe vinto facile, bisogna andare subito ad analizzare la domenica a due facce di una Yamaha che ritrova il successo e il sorriso dopo un digiuno durato 25 gare, esattamente da Assen 2017. È vero che Phillip Island, con due soli stop and go e con tutto il resto del tracciato fatto di curve veloci in appoggio, maschera un po' di difetti di alcune moto e soprattutto quelli della M1. Ma è altrettanto vero che nessuno si sarebbe aspettato, una volta fuori il 93, un dominio così assoluto di Maverick Vinales, che dopo una brutta partenza dalla seconda casella ed essere transitato nono nei primi 3 giri, ha costruito una corsa meravigliosa perché non era per nulla facile sbarazzarsi di un gruppetto inferocito. Se il segreto sta tutto nella scelta della comma morbida anteriore, che si abbina bene alla pulizia di guida dello spagnolo, significa che a Iwata devono fare una profonda riflessione, considerando che a Phillip Island il davanti “galleggia” mentre tutto il lavoro sporco lo fa la posteriore.

Sono allora gli assetti, i pesi e le misure azzeccati alla grande da quel volpone di Ramon Forcada, capotecnico del 25, ad aver fatto la differenza, cosa che nell'altro lato del box, zona 46, non è stata possibile per effettive specifiche e non per mancanza di genialità. Valentino Rossi cala nel finale di gara, è ormai un classico, probabilmente perché “lavora” tanto su un mezzo dalla finestra di competitività troppo stretta. Quando i parametri vanno a cambiare da metà distanza in poi Vale non ha più possibilità di spingere e/o reagire agli attacchi nel finale. Lin Jarvis, il responsabile del progetto MotoGP Yamaha, dice che le importanti modifiche per il 2019 sono già in cantiere (chissà se queste accontenteranno due piloti così diversi). Intanto si gode questa vittoria che toglie tanto amaro dalla bocca.

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