Milan, Mirabelli a rischio: "Lavoro per il bene del club, non sono attaccato alla poltrona"

In caso di separazione col direttore sportivo, i rossoneri valutano Sabatini e Giuntoli. "Sapevo di avere tanti nemici, fa parte del gioco"

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E' sempre più incerto il futuro di Massimiliano Mirabelli al Milan dopo che il direttore sportivo rossonero è stato messo in discussione dalla proprietà rossonera. Dopo l'addio a Vincenzo Montella a constatare il fallimento del primo progetto tecnico, con il sogno Champions tramontato, e con l'Europa League a rischio, il ds rischia seriamente il posto. In pole, per l'eventuale cambio "in regia", c'è Walter Sabatini (che ha appena rescisso il contratto con Suning e l'Inter), subito dietro Cristiano Giuntoli, vero "regista" del Napoli. Più sfumata l'ipotesi di un clamoroso ritorno di Ariedo Braida.

Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, ci sono stati già dei contatti per cercare il sostituito di Mirabelli. Addirittura, ci sarebbe stato già un incontro a Londra tra Walter Sabatini e alcuni importanti emissari del Milan. Da non escludere anche nei prossimi giorni un meeting con Cristiano Giuntoli. Con il direttore sportivo del Napoli c'erano già stati dei contatti in passato.

Inoltre, secondo quanto scrive la rosea, tra i nomi nuovi ci sarebbe anche quello di Ariedo Braida, che potrebbe tornare clamorosamente ad essere il direttore sportivo rossonero. Il punto fermo, in questa fase particolarmente agitata nei pressi di Milanello, è rappresentato da Gennaro Gattuso: Rino vuole un finale di stagione all'altezza. Possibilmente, con l'Europa League blindata e la vittoria in Coppa Italia. Poi, si conosceràò anche il destino di Mirabelli.

Il diretto interessato ha commentato la sua situazione: "Io non sono uno che vuole difendere la poltrona, chi vuole viene e se la prende. Non sono mai stato attaccato alle poltrone, ho lavorato solo ed esclusivamente per il bene del club. Facendo questo sapevo già all'inizio di avere tanti nemici che al minimo sospiro sarebbero venuti fuori. Ma questo fa parte del gioco" ha detto Mirabelli. "Ogni nuovo ciclo ha bisogno di tempo, noi abbiamo una strategia precisa, quella dell'anno franco. Avendo problemi con la Uefa dovevamo cercare di costruire una squadra per il futuro. Oggi ci sono tantissimi giovani importanti, insieme ad un allenatore giovane e importante come Gattuso e del quale siamo orgogliosi di averlo messo in panchina" ha spiegato.

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