Gennaio ciapa no: un mercato poverissimo

Quanti rifiuti: Inter e Napoli con il cerino in mano

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Mai si era visto un gennaio così povero. Un mercato di riparazione che ha riparato poco o nulla, colpa del fair play finanziario e non solo. Le big sono rimaste con il cerino in mano, Inter e Napoli su tutte. In casa nerazzurra Ausilio e Sabatini hanno proposto prestiti a tutti in giro per l'Europa riuscendo a strappare il sì solo di Lisandro Lopez e Rafinha. Magra consolazione per i tifosi e per Spalletti che non è riuscito ad avere il rinforzo in attacco: Pastore ha preferito restare al Psg, per Ramires è arrivato il no di Suning, Schürrle è stato solo sondato e Sturridge ha scelto il Wba. Ecco il West Bromwich Albion, squadra ultima in Premier League. Non ce ne vogliano dalle parti delle West Midlands, ma la Serie A e la maglia nerazzurra dovrebbero avere più fascino. E invece no, qualcosa è cambiato, la geografia del pallone dice che l'Italia non è più al centro del mondo.

Vincono i soldi e in Inghilterra giocano tutti i campioni, che sono pure strapagati. Lo sa bene anche il Napoli che ha visto Deulofeu andare al Watford in prestito. La vetta della Serie A contro l'undicesimo posto in quello che ormai è diventato il campionato più spettacolare. Sarri ha incassato anche il no di Verdi e quello incredibile di Younes, con la vicenda Politano a chiudere il sipario con Klaassen e Farias a fare da sparring partner.

Juventus e Milan sono restate a guardare, immobili con sguardo sul futuro. Sono lontani i tempi di Balotelli e Cuadrado che sbarcavano proprio in questo periodo dell'anno. Anche la Roma si è dovuta muovere con le mani legate per via del fair play finanziario ed è stata "graziata" dal no di Dzeko al Chelsea. Il solo arrivo di Jonathan Silva dallo Sporting Lisbona, per sostituire Emerson Palmieri (quello che Conte non ricorda), è troppo poco per una squadra che nell'ultimo mese è entrata in crisi. Pure la Lazio non si è mossa: l'arrivo di Caceres era già stato concordato in estate.

È stato il mercato del "ciapa no", tanto rumore per nulla. Il campionato va avanti come è iniziato, i valori in campo non sono cambiati.

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