Juve, Marotta al lavoro per Gundogan

I bianconeri preparano l'assalto al Dortmund, ma servono 30 milioni

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Non ci si muove da una cifra alta che nemmeno un Everest: 30 milioni. Trenta milioni per dare la scossa decisiva al centrocampo bianconero e regalare ad Allegri l'uomo buono per restituire fosforo alla regia. L'assalto a Gundogan, nonostante le smentite ripetute di Beppe Marotta, è partito e da qui alla fine del mercato di gennaio l'ad della Juve farà il possibile per strapparlo al Dortmund. Il costo è elevato, il Borussia è una piazza difficile dove andare a parare e la concorrenza, leggi Liverpool, è importante. Ma la Juve c'è e ci proverà fino all'ultimo minuto del mercato.

Ma trenta milioni, dicevamo, perché in fondo il problema, lo scoglio più alto da superare, è quello. Per attutire il colpo, rendere meno oneroso l'affare per le casse bianconere, serve un sacrificio e, in questo senso, una buona parte dei soldi potrebbero arrivare dalla cessione, dura da digerire, di Simone Zaza. L'attaccante ex Sassuolo ha chiesto di essere mandato a giocare altrove. Ci sono gli Europei, obiettivo da non fallire, e c'è soprattutto la voglia di un ragazzo di mettersi in mostra, di non dover sopravvivere all'ombra di altri campioni. Da casa Juve, fin qui, hanno rigettato la richiesta del giocatore, ma venti milioni sono venti milioni e sono, soprattutto, la base giusta, la rampa di lancio da cui far partire l'assalto a Gundogan.

Per l'uno e per l'altro, per Zaza e Gundogan, tutto passa dall'Inghilterra. In Premier ci sono almeno due squadre, West Ham e Crystal Palace, fortemente interessante all'attaccante di Allegri. Sempre in Premier, però, c'è anche la concorrente principale dei bianconeri per il centrocampista del Dortmund. Klopp, che lo conosce bene, lo vuole a Liverpool. Lo ha sentito, lo reclama e chissà, magari alla fine lo avrà a disposizione. E' una strada lunga, difficile, ma tutta da percorrere.

Poi ci sono le alternative, gli altri uomini che farebbero felice Allegri. Si è parlato di El Shaarawy, uno pronto a tornare alla base su cui, pensa Max, vale sempre la pena puntare. E, infine, Cesc Fabregas. Uno sogno, il sogno. Lo spagnolo lascerà Londra a giugno, quasi certamente. Vuole cambiare aria, rimettersi in gioco, ripartire. Magari dall'Italia. Difficile anche questo, ma chissà. Juve e Inter, sempre loro, proveranno a fare la prima mossa. La partita è appena cominciata.

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