Uno spiraglio per Rafinha. Quasi impossibile Cancelo

Il punto sui due riscatti milionari (73 milioni) che l'Inter deve fronteggiare. Icardi, un non-problema che crea malumore

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Finita la festa, quella dell'Olimpico, e messi in bella mostra i sorrisi-Champions propellente dell'Inter 2018-'19, Luciano Spalletti ha preso di petto la realtà di mercato, per non cadere nella tentazione -non sua, ma dei dirigenti- dell'estate 2017 quando appunto i dirigenti interisti avevano issato la bandiera di un mercato da mettere paura (agli altri) salvo poi capire che i paletti del Fair play Uefa, sottoscritti ai tempi di Erick Thohir, avrebbero chiuso molte porte. E da quel mercato al top, si era scesi a un mercato flop (esageriamo, ma è per rendere l'idea), mettendo a dura prova l'umore di Spalletti.

Così oggi, un anno dopo, il tecnico ricorda a tutti quello che è stato ("Non bisogna creare illusioni, non si deve cadere nello stesso errore") e dipinge un quadro grigio-scuro di quelli che sono i nomi del momento. Ovvero: il riscatto di Cancelo e Rafinha e il contratto di Icardi. Le sua parole: "In questo momento, a causa degli accordi sottoscritti con l'Uefa, Rafinha e Cancelo non li possiamo riscattare. Quando saranno chiuse le scadenze in essere, vedremo quel che si può fare".

Ovvero. Al cento per cento i due faranno ritorno in Spagna, l'uno al Barcellona, l'altro al Valencia con le scadenze del 31 maggio come da accordi relativi ai prestiti e alle regole Uefa sul Fair-play finanziario, che impongono all'Inter di creare plusvalenze per 35-40 milioni: rendendo dunque impossibile lo scenario del riscatto di Cancelo (35 mln) e Rafinha (38 mln).
Toccherà ai dirigenti dell'Inter trovare l'intesacoi due club. La trattativa col Barcellona è avviata, si pensa a un prestito biennale, con aumento della clausola finale (fino a 40-42 milioni) e il club catalano non ha chiuso la porta, tenuto conto anche della volontà di Rafinha di restare in nerazzurro. Sul fronte Valencia, che ha appena riscattato Kondogbia per 25 milioni, l'accordo è più difficile visto che il club spagnolo intende incassare i 35 milioni di Cancelo: e se non è l'Inter, ci sono altri club pronti. I milioni ricevuti dall'Inter per Kondogbia non fanno testo perché vanno a colmare un altro versante dell'accordo Inter-Uefa.

Il (relativo) pessimismo di Spalletti a proposito di Icardi è una sfumatura da cogliere. Il tecnico sa benissimo che per Maurito l'Inter è la priorità e dunque la sua decisione è di restare. Ma il contratto che ogni estate deve essere corretto all'insù mette il club in una posizione... scomoda e -a guardarla dall'esterno- persino subalterna rispetto alla volontà del giocatore e della moglie manager Wanda Nara che ogni estate, appunto, mette il club dinanzi all'aut-aut: o rinnovo con aumento, oppure ci salutiamo. Dunque Spalletti dice: dipende dal mercato la permanenza di Icardi, fermo restando che lui vuole restare. Un problema minimo e un tormento massimo, e costante. Nonché antipatico. Dicono che basterà un aumento di 1 milione a stagione per chiudere il conto. Ma l'ingaggio non basta mai?

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