L'Inter post-Sabatini: Oriali è l'uomo giusto per squadra e società. Suning già un anno fa...

Il suo passaggio dall'azzurro della Nazionale al nerazzurro, già vicinissimo la stagione scorsa, può tornare d'attualità

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Puntuale torna oggi d'attualità un nome, quello di Lele Oriali. Quando l'Inter attraversa momenti delicati, il pensiero dei tifosi corre lì. E non è un caso: Oriali significa competenza, serietà, attaccamento ai colori. Una vita in nerazzurro, sul campo prima e in società poi, come uomo mercato, team manager e club manager (al di là delle etichette ufficiali).

Un anno fa il suo rientro, già dato per fatto, non si realizzò per un nonnulla. Tutto era definito, l'ultimo incontro avvenuto a Monza aveva pienamente convinto la proprietà cinese, la lettera di dimissioni dalla Nazionale (cui Oriali era ed è tuttora legato) già pronta: saltò poi tutto, inopinatamente, proprio per l'arrivo di Walter Sabatini e non certo perché tra i due ci fosse incompatibilità (anzi!) ma soltanto perché con il ruolo ricoperto dall'ormai ex direttore tecnico del gruppo Suning (responsabile tanto del mercato dello Jiangsu quanto dell'Inter) quello di Oriali (che avrebbe invece dovuto occuparsi dei rapporti tra club e squadra e dettare le linee guida del mercato nerazzurro, sovrintendendo di fatto al lavoro di Ausilio) veniva sostanzialmente fagocitato.

Una posizione che oggi torna dunque d'attualità, con una richiesta che non solo sale dal basso ma che soprattutto sta tornando a fare breccia nei pensieri della proprietà stessa. Suning deve dare una risposta: Oriali sarebbe la più intelligente.

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