Inter, l'agente di Gabigol: "Non è felice, non ha mai chance: a gennaio via in prestito"

Wagner Ribeiro fa il punto sul suo assistito: "Deve giocare. Meglio che resti in Italia, però"

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Passano le settimane, il campionato sta per arrivare al giro di boa, la Juve va, Milan e Roma inseguono e l'Inter... L'Inter ha già cambiato due volte lo staff tecnico nel convulso post-Mancini, i risultati non arrivano (o meglio, quelli che arrivano sono estremamente deludenti), la classifica è una ferita aperta e Gabigol non gioca. Tra le poche o tante certezze di questa stagione - dipende da come la vogliate vedere, se positivamente o negativamente - ecco la più granitica: Gabriel Barbosa, arrivato a Milano e presentato a stampa e tifosi scomodando paragoni molto pesanti (troppo pesanti), si allena, corre e sbuffa ma dalla panchina - quando gli va bene - si alza solo per scaldarsi. Sedici minuti, sinora. E nulla più. Perché? Nessuno lo sa. Molti se lo immaginano. Con De Boer non giocava, con Pioli neppure. Questione atletica? Tattica? Tecnica? E' vero, l'Inter di oggi ha problemi talmente grossi che quello del brasiliano potrebbe confondersi tra i tanti, non fosse però per quei quasi 30 milioni versati per il suo acquisto e non ultimo per il malcontento ormai non più celato dal suo agente, al secolo Wagner Ribeiro.

Intervistato da Radio Bandeirantes, il procuratore dell'attaccante nerazzurro è infatti sbottato senza mezze misure: "Gabriel non è affatto felice in questo momento. Non si tratta di questioni di spogliatoio con i compagni di squadra, il problema è che non ha mai una possibilità per scendere in campo. A gennaio vogliamo che la situazione si risolva. De Boer, poco prima di essere mandato via, disse a Kia Joorabchian che con Gabriel non c'era alcun problema, ma adesso anche Pioli, proprio come l'olandese, non sta offrendo alcuna chance al ragazzo. Se non entra in campo nemmeno quando l'Inter è sotto di tre gol come a Napoli, quando giocherà? Esiste la possibilità che torni in Brasile nel 2017 (lo rivuole il Santos, ndr), anche se è dura: per lui sarebbe un passo indietro, una sconfitta. E poi ci sarebbe la questione dello slot da extra-UE nell'Inter da considerare: andando in prestito, perderebbe questo posto occupato nel momento dell'acquisto. Ecco perché è più facile un suo passaggio, sempre in prestito, a un altro club italiano".

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