Fiorentina, Bernardeschi non va in ritiro. A giorni sarà della Juve

"Gastroenterite acuta": il giocatore non va a Moena. E l'agente incontra la Juve

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Federico Bernardeschi diventerà presto un giocatore della Juventus. E' quello che emerge dopo una giornata di interviste, smentite, certificati medici e incontri. Partiamo dai due fatti sicuri e più importanti: Bernardeschi non si è presentato nel ritiro della Fiorentina a Moena. Il giocatore ha presentato un certificato medico che parla di una "gastroenterite acuta". Contemporaneamente Beppe Bozzo, agente del fantasista, ha incontrato i dirigenti bianconeri: ancora presto per la fumata bianca, ma il sì definitivo è atteso nei prossimi giorni.

La Juve è sempre più vicina. Infatti Bernardeschi non si è presentato e non si presenterà nel ritiro di Moena: il numero 10 della Fiorentina ha inviato al club gigliato un certificato medico per giustificare la propria assenza dopo aver esaurito le ferie. E a stretto giro di posta è arrivato il comunicato ufficiale della Fiorentina che ha precisato che "Bernardeschi non raggiungerà il ritiro di Moena in quanto affetto da gastroenterite acuta. Tale patologia costringe il calciatore ad osservare 4 giorni di riposo, come attestato dalla certificazione medica inviata".

Intanto il procuratore di Bernardeschi Giuseppe Bozzo ha incontrato i dirigenti della Juve per stringere i tempi della trattativa. L'affare è in dirittura d'arrivo ma non è ancora ratificato. Su un punto la Juve non ha ceduto: quello delle contropartite. Non andranno a Firenze né Pjaca in prestito né Sturaro. Con Bozzo e con il giocatore l'accordo c'è, resta da concludere la trattativa con la Fiorentina. C'è ottimismo: la viola dovrebbe accettare i 40 milioni più eventuali bonus. Poi Bernardeschi diventerà bianconero.

"Come Roberto Baggio, anche mio figlio potrebbe giocare nella Juventus. Un sogno per ciascun calciatore che possieda le giuste ambizioni. Cambieremmo autostrada e direzione. Con la gioia nel cuore". Parole (presunte) di papà Bernardeschi, smentite però dal fuoriclasse della Fiorentina, con un post su Facebook. "Mi corre la necessità di fare chiarezza in merito ai numerosi articoli di stampa e non,che riportano presunte dichiarazioni mie o della mia famiglia,che in realtà,non sono mai state rilasciate".

L'intervista 'incriminata' al sito ilbianconero.com era soprattutto incentrata sulle tappe che hanno portato Bernardeschi a indossare la maglia numero 10 della Fiorentina. "Sono un papà felice e orgoglioso, al di là di ciò che potrebbe accadere tra breve - le parole di Alberto Bernardeschi -. La parola sacrificio, per me e per la mia famiglia, è la base della vita. Ne valeva la pena anche per ciò che ha saputo fare Federico e per i traguardi che sono convinto saprà raggiungere nel corso di una carriera da lui voluta fortemente. Siamo partiti dalle nostre biciclette. Lui con la sua per andare a scuola. Io con la mia per raggiungere il posto di lavoro. Poi, insieme, andavamo al campo di pallone quando faceva sera. La sua passione è quella da quando aveva sei anni. L'Atletico Carrara è stata la sua prima scuola. Poi siamo passati al treno. Per andare e tornare da Empoli, al Ponzano. Addirittura l'aereo, qualche volta, per raggiungere Crotone. Infine la Fiorentina. Una società della quale posso solo parlare bene, perché dopo l'incidente subito da Federico lo ha seguito e curato come un figlio, consentendogli persino di vestire la maglia della Nazionale. Un poco come fece Pier Cesare Baretti con Baggio quando era in viola con un ginocchio a pezzi".

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