Fiorentina, Antognoni scarica Sousa

Il dirigente viola anticipa il divorzio dall'allenatore a fine stagione. Di Francesco in pole

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Le voci si sono fatte sempre più insistenti con il passare delle settimane e ora il divorzio a fine stagione tra la Fiorentina e Paulo Sousa è ormai certo. Lo ha anticipato Giancarlo Antognoni in un'intervista al Corriere Fiorentino. "Il prossimo allenatore, anche se la scelta non è di mia competenza, credo sarà italiano. La nostra resta la migliore scuola. E non lo dico io, parlano i fatti e i risultati: guardate Ranieri, Conte, Ancelotti...".

L'ex mitico numero 10 lancia anche una frecciatina al modo di giocare del portoghese. "Noi abbiamo la mentalità italiana, primo non prenderle. Con questo calcio palleggiato di sicuro vediamo tanti gol, ma non sai mai come finisce". Poi spezza una lancia in suo favore. "E' un allenatore moderno. Ormai quel ruolo è cambiato molto, devi avere uno staff di fiducia notevole e l'allenatore diventa un coordinatore di tutti questi tecnici. Oggi fare il mister non è facile, fa effetto vedere così tante persone in campo. Quando andiamo fuori sono quasi più collaboratori che i giocatori: 20-21 contro 23. Tornando a Sousa secondo me ha fatto bene, quest'anno il risultato sta condizionando il giudizio ma se guardiamo il campionato da Fiorentina-Juve in poi la squadra ha sbagliato tre partite: col Borussia, col Torino e col Genoa. In tre tempi abbiamo finito per rovinare tutta una stagione".

La rifondazione viola ripartirà dai giovani, come Bernardeschi e Chiesa. "Loro due hanno un fascino particolare perché sono nati calcisticamente qui. Chiesa lo conoscevo dalle convocazioni in Under 19, non è un ragazzino è già adulto nonostante la giovane età. Ha fatto un salto incredibile, non è da tutti esordire a Torino contro la Juventus e poi confermarsi con una stagione così. Berna ha tutto per essere il prossimo capitano, ed è giusto che abbia la numero 10 sulle spalle. Ha personalità e qualità. Un consiglio? Di restare ancora qui, perché può crescere ancora molto. Poi per il futuro c'è tempo, d'altronde il calcio è cambiato e le tentazioni oggi sono addirittura mondiali. Per tutto questo ormai l'uomo bandiera è molto difficile da trovare, in qualsiasi squadra. Il business è di primaria importanza, sia per il club che per il calciatore a cui possono arrivare offerte incredibili".

Antognoni prende le difese della proprietà e spera di riuscire a ricucire il rapporto con i tifosi. "Devo dire che ho trovato molto scetticismo. Troppo. Io penso che un presidente con queste potenzialità sia difficile trovarlo in giro. Ai tifosi dico allora che farebbero bene a tenerselo stretto e non perché adesso sono qui. Certo qualche errore è stato commesso in passato e la presenza a Firenze potrebbe essere maggiore soprattutto per quanto riguarda Diego che ho visto una sola volta allo stadio a Milano. Però nella crescita di questo club mi pare sia stato fatto il massimo tenendo conto di quella che è la dimensione della Fiorentina. Qualcuno vorrebbe un trofeo, e la società ci è andata vicina più volte. Vincere però è un'altra cosa e non mi pare che in Italia ci riescano in tanti".

E allora chi potrebbe arrivare sulla panchina viola nel 2017-18? Le parole di Antognoni chiudono i confini all'Italia. E le voci di mercato che si sono registrate nelle ultime settimane conducono a un nome: quello di Eusebio Di Francesco, 47 anni, da cinque stagioni sulla panchina del Sassuolo, tecnico molto apprezzato da altri club, fra i quali -nel recente passato- anche il Milan che aveva poi scelto Montella. Di Francesco è legato al Sassuolo da un contratto che scade il 30 giugno 2019.
E a Coverciano, per la cerimonia della Panchina d'oro vinta da Sarri davanti ad Allegri e allo stesso Di Francesco, il tecnico nero-verde a proposito dell'interesse della Fiorentina ha detto: "Sono gratificato dell'interessamento. Ma non fatemi dire di più. Ho un contratto che mi lega al Sassuolo per altre due stagioni, quando sarà il momento parlerò coi dirigenti per discutere i progetti futuri e questo avverrà a breve diciamo ad aprile".

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