Juve, Zaza è solo una riserva?

L'ex Sassuolo resta a disposizione di Allegri, ma le gerarchie in attacco per ora lo vedono indietro

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Ventuno reti in 69 presenze con il Sassuolo, un biglietto da visita niente male per Simone Zaza. Consegnato direttamente tra le mani di Allegri lo scorso 7 luglio, giorno del suo approdo ufficiale alla Juventus. La scelta del club bianconero appare chiara fin da subito: parcheggiare Berardi per un'ulteriore stagione alla corte di Di Francesco e far assaporare all'attaccante di Policoro l'atmosfera che si respira in una grande squadra. Un investimento importante, 18 milioni di euro pagabili in tre rate e contratto per cinque stagioni, chiaro segnale della fiducia riposta nel giocatore. Il tutto a meno di un anno dal primo gol in Nazionale, quello siglato a Oslo contro la Norvegia il 9 settembre 2014.

"Ho tutte le carte in regola per diventare quello che sogno da sempre, ovvero un grande giocatore. Voglio entrare subito nella mentalità juventina". Poco più di 300 chilometri separano Sassuolo da Torino, distanza che aumenta sensibilmente se entrano in gioco variabili come ambizione, successo e prestigio. Zaza non si fa trovare impreparato, calandosi senza paura in una cornice di campioni del calibro di Buffon, Tevez e Morata e dipingendo quotidianamente la sua nuova esperienza di lusso. Ma il mercato è imprevedibile e anche la Juventus non è indenne a una mini-rivoluzione che coinvolge soprattutto il reparto offensivo. L'Apache torna a casa, a Vinovo sbarcano Dybala e Mandzukic. E per l'ex bomber neroverde si fa sotto il West Ham. Quando i due club sembrano aver ormai trovato una totale intesa economica, il Siviglia piomba su Llorente e si regala il ritorno in Liga del Re Leone. Tutto si blocca, gli Hammers sono costretti alla ritirata. Qualche giorno fa ci ha provato anche il Marsiglia, confortato dall'apertura del diretto interessato che male aveva digerito i 90 minuti di panchina accumulati nella nefasta trasferta all'Olimpico di domenica scorsa. L'ultimo tentativo è dell'Arsenal, il cui corposo budget sbandierato da Wenger per un attaccante di livello mondiale alla fine resterà intatto.

Il mercato è finito, Zaza è rimasto a Torino. Ma i segni di questa sessione estiva restano evidenti sulle sue pretese di maggior visibilità. Allegri non ha ancora scelto il modulo definitivo da adottare per questa stagione, complici gli ultimi arrivi di Cuadrado ed Hernanes. L'incertezza regna sovrana e, come se non bastasse, è arrivato anche l'avvertimento di Conte: in Nazionale solo chi gioca nei rispettivi club. Una pressione che il bomber materano, almeno per ora, non avverte, essendo parte del gruppo che affronterà Malta e Bulgaria. Spazzare via il rimpianto di non essere andato via, dove il posto da titolare sarebbe stato pressoché garantito, è il primo obiettivo da centrare. "Se fai come Simone non puoi certo sbagliar", cantavano Giuliano e i Notturni a fine anni '60. Il ritornello vintage che Zaza spera di riascoltare il più spesso possibile nei prossimi mesi.

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