Inter: bond da 300 mln, Thohir ne vuole 200, Spalletti corre, Capello sogna

Dopo l'1-3 con l'Udinese. Suning non ha chiesto a Spalletti lo scudetto. E il mercato di gennaio non prevede voli

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A Spalletti non chiediamo di vincere lo scudetto. L'obiettivo è un piazzamento-Champions: ovvero tra le prime quattro. L'errore (collettivo) sul gennaio di mercato interista sta nel non tenere a mente queste parole. Che Steven Zhang ha (ri)detto al tecnico interista: fanno parte del progetto-Inter 2017-'18, strettamente legato all'acronimo FFP, che è la regola di bilancio che l'Uefa impone di rispettare. E che un po' tutti -anche Spalletti?- abbiamo come scansato dopo l'1-3 con l'Udinese e la voce-mercato che reclama imminenti ingaggi di top-player.

I top-player l'Inter a gennaio non li può acquistare. Perché ha ancora 70 (una settantina) di milioni di euro da mettere in cassa nei prossimi sei mesi in modo da attivare il bilancio-zero al prossimo 30 giugno, evitando sanzioni. E non sono novità contabili natalizie. Fanno parte del progetto scritto a inizio stagione, e che l'Uefa tiene sotto controllo. E' la strada da percorrere, senza strappi e nemmeno variazioni. Come percorrerla, fa parte delle scelte societarie: se con la cessione di qualche nome eccellente (Joao Mario oppure Brozovic), non certo Icardi, Perisic, Skriniar; o con la normale gestione in corso, che non prevede clamorosi balzi in avanti e nemmeno ritorni al passato.

Il mercato di gennaio, poi, qualcosa dirà in fase di entrata. Ma saranno operazioni di medio-livello, senza scmporre le linee guida stabilite. Per fare un esempio: un anno fa venne ingaggiato Gagliardini, con pagamento posticipato al bilancio della stagione successiva, operazione da 15 milioni. Verosimile che accada qualcosa di analogo: da Ramirez a Verdi, da Bastoni all'assai meno semplice Pastore, l'ingengno dei dirigenti sportivi e di quelli contabili scoverà la soluzione.
Sopra, poi, ci sono cifre stra-milionarie. In prima fila il bond da 300 milioni, che il club ha emesso e che ha trovato investitori pronti a sottoscriverlo. In seconda fila, poi (o forse anche in prima) quanto rivelato dal Corriere della Sera. Ovvero: Erick Thohir, ricomparso a San Siro proprio sabato scorso, avrebbe chiesto alla proprietà Suning 200 milioni per cedere la sua quota (30 per cento) del club. Quota valutata, un anno fa, 42,5 milioni. Se ciò avesse un riscontro, problema mica male per Suning.

Dopo le indiscrezioni su una richiesta di 200 milioni di euro per la vendita quote quote in suo possesso al gruppo della famiglia Zhang, Erick Thohir smentisce categoricamente le voci relative a problemi o dissapori con Suning. "Il mio rapporto con Suning è sereno. Ci siamo incontrati diverse volte, in Cina come a Milano - ha spiegato a Goal.com -. Va tutto bene. Le notizie circolate non sono vere. Ora c'è Steven, erede della famiglia, a Milano". "Luciano Spalletti sta facendo molto bene, ora bisogna consolidarsi per raggiungere i nostri obiettivi - ha poi aggiunto, parlando del rendimento della squadra -. Siamo a metà stagione e l'Inter è nelle posizioni di vertice. Visto che l'anno prossimo le squadre italiane che andranno in Champions League saranno quattro, sono molto ottimista per il raggiungimento di questo traguardo".

Per chiudere, le parole di Fabio Capello, che allena il Suning e che ha rilasciato ad Avvenire. "Ho un bel lavoro da finire in Cina. Il grande capo vuole grandi risultati. Zhang è un grande personaggio, un imprenditore eccellente, mi sono convinto – mi ha convinto – che vale la pena lavorare ancora al progetto per un risultato più importante dopo avere raggiunto la salvezza". Conclusione?

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