Higuain: il fratello chiama AdL, AdL non risponde

La posizione del presidente è ferma: Parlo solo coi calciatori, non coi procuratori". L'attesa per lunedì

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E oggi, cosa accade attorno a Gonzalo Higuain? Meno cinque al suo approdo a Dimaro, con il toto-sbarco che impazza: lunedì il Pipita si presenterà al ritiro? Oppure, clamorosamente, si negherà? Siamo un po' agli estremi di un rapporto Higuain-Napoli-De Laurentiis che non è splendido, ma non si è nemmeno deteriorato al punto che qualcuno ipotizza.
Il caso Pogba-Juve, poi, alimenta la tensione sul pagamento cash della clausola rescissoria: i soldi la Juve li avrebbe eccome. Con qualche milione da mettere da parte, fra l'altro.
Noi però restiamo ancorati alle parole di AdL, alla chiara volontà espressa di tenersi stretti Higuain e poi di volergli adeguare il contratto che scade nel 2019, abbassando -in prospettiva- la clausola di 94,7 milioni. E citiamo le ultime fonti che danno Nicolas Higuain, fratello e procuratore del Pipita, che nelle ultime ore ha provato a chiamare De Laurentiis, crediamo per chiarire in contorni delle sue interviste (di Nicolas, intendiamo) nelle quali era stato assai poco carino nei confronti del club.
La riposta? Da parte di AdL non c'è stata, confermando quanto ha detto lunedì in Lega: "Non parlo coi procuratori, parlo direttamente coi calciatori". Non è uno sgarbo, bensì è fermezza. Una posizione che rimanda al'attesa per lunedì, è il Pipita che deve arrivare e parlare e dire -ammesso che sia la sua scelta- che non vuole restare al Napoli. Atto di completa responsabilità.
Il tormentone, ovvio, continua.