Fra Donnarumma e il Milan (non) è tutto finito. Si procede a piccoli passi, parole misurate (Fassone), spiragli di trattativa (Raiola), silenzi opportuni (Gigio) e quel mare di tifo rossonero disposto ad attaccare, insultare, non comprendere e anche -lo dicono- perdonare. Al di là di quei messaggi d'amore che fra mega-contratti e super-procuratori lasciano perplessi.
Dunque, si lavora per ridare un senso rossonero alla carriera di Donnarumma, il portiere del quale Raiola dice: "Sarà il primo portiere a vincere più di un Pallone d'oro". (L'unico portiere nella storia è stato Lev Jascin). Non si può dire che la via milanista sia la prevalente al momento, questo no. C'è il Real che dice: "Seguiamo Donnarumma" (Florentino Perez). C'è Mourinho, in corsia di sorpasso. C'è anche l'enigmatica Juventus che sui portieri ha le idee molto chiare (Buffon e Szczesny), ma attorno a Gigio potrebbe, chissà... La Juve è oramai uno del club più potenti d'Europa, fa parte dell'elite di sei-sette società, non di più.
Che cosa convenga fare a Gigio e a Raiola, non tocca a noi dirlo. Faranno la scelta a loro più conveniente, per loro la più opportuna. Hanno solo un magnifico imbarazzo nella scelta, tra l'ipotesi più... normale: restare al Milan, sottoscrivendo un contratto di 5 anni, o restare anche senza aver siglato subito il contratto, dando il tempo di riflettere e capire e spostare la firma a data da destinarsi, comunque entro l'autunno. quella meno attesa (la Juve?), o la soluzione estera con tutti i rischi (rischi relativi).
Resta la novità di queste ore, ovvero l'idea di non chiudere le porte in faccia al Milan. E viceversa.
Caso-Donnarumma: il dialogo Milan-Raiola resta aperto
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