Schumacher continua a lottare

Sono passati due anni dal tragico incidente sugli sci

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La mattina viene messo sulla sedia a rotelle e inizia la giornata. Una giornata di fisioterapia, riabilitazione nell'acqua, stimolazioni pluri sensoriali ripetute a intervalli regolari e protratte nel tempo. Non pesa 45 kg come qualcuno ha scritto, anzi il fisico è in buono stato, semmai è il volto ad apparire molto invecchiato. La vera domanda resta quella legata alla consapevolezza di sè e dell'ambiente.

Non parla Schumacher, non esiste un vero modo per comunicare: non si sa se quegli occhi che si chiudono e rimangono chiusi per un attimo, siano effettivamente il gesto convenzionale per dire di sì - come alle volte sembra - o un semplice movimento involontario. Interrogativo, terribile quanto fondamentale, che riguarda anche la mano che alle volte si stringe attorno a chi gliela porge. Ci sono ancora le sonde per l'apporto calorico e proteico, c'è - secondo i suoi cari - la certezza della presenza, dettata dal fatto che segue con lo sguardo lo spostamento delle persone pur, come detto, non facendolo sempre.

Ma soprattutto non c'è una regola, come sa chiunque sia coinvolto in un caso come questo, e la casistica non può certo tracciare un'ipotesi di quel che sarà. La letteratura clinica descrive la riabilitazione post coma come un viaggio dalla morte alla vita, ed è quello che sta percorrendo Michael.

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