F1, le pagelle del GP di Russia

Rosberg si scopre fenomeno, Vettel vive una domenica da incubo. Kvyat rischia grosso

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NICO ROSBERG – VOTO 10 Lo strano caso di Nico Rosberg, il pilota numero due che a trent'anni si scoprì fenomeno. E' l'autobiografia che il biondo sta scrivendo in questo mondiale. Perfetto, infallibile, quasi arrivasse da un altro pianeta, dopo aver patito per una vita la concorrenza di altri marziani. La striscia di vittorie è arrivata a quota 7. Una serie che solo i campioni veri sono riusciti a mettere assieme.
LEWIS HAMILTON VOTO 9 Risorge in fretta dalle sabbie mobili di metà schieramento, ma quando vede finalmente il podio è troppo tardi per pensare all'aggancio di Rosberg. Il suo ritardo in classifica è pesantissimo, ma se la sfortuna lo abbandona e riesce a recuperare i numeri buoni del suo repertorio la caccia alla macchina gemella potrebbe rianimare un campionato che giace già in stato comatoso. Insomma Lewis è l'unica speranza per non addormentarsi davanti alla TV.
KIMI RAIKKONEN VOTO 8 Qualche sbavatura in qualifica poi una gara abbastanza pulita, comune senza guizzi. Chi avrebbe detto che dopo Sochi l'ariete in rosso sarebbe stato lui? Se l'effettivo valore della macchina è quello che Kimi riesce a mettere in pista, a Maranello qualche errore di valutazione devono averlo comunque commesso.
SEBASTIAN VETTEL – NC In Russia viene preso di mira come l'orsetto al luna park. Una domenica da incubo archiviata troppo in fretta con un supplementare carico di rabbia e la consapevolezza che questo mondiale ha già preso un'altra direzione. Il problema è semmai partire dalla quarta fila –con tutti i rischi che comporta - causa problemi affidabilità.
FERNANDO ALONSO – VOTO 8 Nella sua nuova dimensione Nando dimostra che si può gioire anche per un sesto posto. Un progresso dignitoso dopo le apparizioni evanescenti del 2015.
DANY KVYAT – VOTO 3 In Cina non aveva alcuna colpa, nonostante le accuse di Vettel. In casa Kvyat ha avuto invece un approccio al limite del crimine, centrando due volte la Ferrari. Sarà a causa del nome della macchina e del colore ropsso della Ferrari, ma la Formula 1 non è una corrida. Il numero di oggi potrebbe costargli il posto alla Red Bull, visto che oltre ad aver buttato fuori Vettel Dany ha distrutto pure la gara di Ricciardo.