La rinascita di Hamilton: Lewis è sempre Lewis

Il pilota Mercedes ha zittito le critiche con due vittorie super

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Può piacere o meno, con le sue frequentazioni da rivista, le foto esagerate, i tweet da guru, il continuo ammiccare ad un mondo che non è il suo. Può piacere o meno l'abbigliamento da star hip hop, l'espressione perennemente magnum, gli interessi extra ben poco Formula 1. Come pilota può soltanto piacere, Lewis Hamilton, per il suo talento innato, la capacità di tirare dritto con determinazione in una stagione iniziata con molti incidenti di percorso, non dipendenti da lui.

Mentre si discute della strategia Ferrari, dei meriti di Vettel, dei demeriti di Raikkonen, non bisogna spostare il fuoco dall'impresa di Hamilton. Guai a darla scontata, guai a relegarla nel consueto capitolo 'superiorità Mercedes'. Certo Montreal è uno dei luoghi preferiti di Lewis, senza dubbio dispone di una macchina che risponde a meraviglia, ma la magia sta nella capacità di credere in se stesso. In molti lo hanno criticato per il suo stile di vita, per l'attitudine a fregarsene delle aspettative di chi lo vuole relegare a un ruolo e lui, con decisione, ha replicato recuperando punti con due vittorie di fila fino a portarsi a -9 dalla vetta. In molti lo hanno dichiarato spacciato troppo in fretta, dopo il 4-0 ricevuto a inizio stagione da Rosberg. Hamilton sta rispondendo come ha risposto più volte. Giudichiamolo come pilota. E, piaccia o no, come pilota vale un dieci.

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