L'incubo della Ferrari

Da Monza a Suzuka un disastro dopo l'altro

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“Mi stanno girando un po' le balle”. Pensieri e parole di Sergio Marchionne pronunciati domenica 3 settembre a Monza, subito dopo aver visto dal vivo la doppietta Mercedes e la Ferrari di Vettel arrivare 36 secondi abbondanti dopo Hamilton. Monza appunto, chiave di volta di questo mondiale, asfalto nobile che fu teatro del sorpasso. Lewis lasciò infatti la Brianza con tre punti di vantaggio su Vettel. Per la trasferta in Estremo Oriente serviva quindi osare, spostare il limite un po' più in là, soprattutto su un tracciato favorevole come Singapore. I buoni propositi si infrangono alla prima curva di Singapore quando due Ferrari, ripetiamo due, fanno da panino alla Red Bull di Verstappen.

Un suicidio sportivo, un regalo alla Mercedes e a Hamilton. Il fatto sottolinea scarsa lucidità nello smaltimento dei momenti di tensione, probabilmente anche qualche lacuna nella comunicazione tra ponte di comando e piloti. Nel frattempo il vantaggio di Hamilton sale a + 28. Ma alla fine mancano ancora sei gare, appunto. La Ferrari si trasferisce in Malesia e in molti considerano Sepang, con i suoi lunghi rettilinei, una pista più addomesticabile per la Mercedes. Invece no! La Ferrari in Malesia viaggia come un missile. Ma quello di Vettel, nel senso di missile, si pianta subito nelle qualifiche del sabato. Verdetto? Ultimo sulla griglia di partenza. Un disastro. Raikkonen si salva con il secondo tempo, posizione utile per disturbare Hamilton al via. Ma la missione di Kimi non inizia nemmeno. Fuori pure lui prima del via. Vettel mette poi sull'asfalto una bella rimonta, ma perde altri sei punti da Hamilton. Il vantaggio di Lewis sale così a quota 34. L'elenco da incubo è storia recente, con la candela farlocca di Suzuka che ha messo subito all'angolo Sebastian, lanciando il rivale alla conquista del quarto titolo mondiale, con un tesoretto di 59 punti da amministrare nelle ultime quattro esibizioni della stagione. “Dobbiamo togliere il sorriso a quelli là“, altra frase consegnata al mondo dal presidente Marchionne il 3 settembre a Monza…

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