Formula 1, le pagelle di Singapore

Rosberg premiato dal lavoro, quanti rimpianti per Kimi e Vettel

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NICO ROSBERG – VOTO 10 3 vittorie nelle ultime 3 gare. 8 nella stagione. 7 pole position. Cifre che sottolinea come il 2016 potrebbe essere davvero l'anno buono per questo pilota che compensa la differenza nel talento con Hamilton con un'applicazione fuori dal comune. Margine d'errore prossimo allo zero e 100% di concentrazione. Lo ha dimostrato anche a Singapore controllando con lucidità la rimonta di Ricciardo.

DANIEL RICCIARDO – VOTO 9 Per l'ennesima domenica offre lezioni di guida al compagno di squadra. Si tiene sempre dietro Hamilton e Raikkonen, viaggiando sempre vicino alla Mercedes che detta il ritmo. Il terzo posto nel mondiale è sempre più vicino, grazia a qualità e sostanza che Daniel ha ritrovato dopo l'ingresso choc di Verstappen.

KIMI RAIKKONEN – VOTO 8,5 Si batte e si sbatte con un solo obiettivo in testa, nel senso del podio. Kimi lo vede, saltando addirittura Hamilton dopo una gara di alto livello. Poi una strategia sbagliata gli rovina la domenica, mettendo a durissima prova il suo sistema nervoso.

LEWIS HAMILTON – VOTO 7 Perde la testa nel mondiale ma riesce a limitare i danni con l'ultima sosta ai box, quella che sorprende gli uomini in rosso. Sembra il gemello “diverso” del pilota che tra Austria e Germania aveva timbrato quattro vittorie di fila con una facilità imbarazzante.

SEBASTIAN VETTEL – VOTO 8,5 Da 22° a 5°. E' il segnale di una bella rimonta. Vero anche che la sua risalita è stata favorita dalla scarsa consistenza della concorrenza. Eppure Seb ha messo sull'asfalto di Singapore un paio di sorpassi d'autore. Lo sviluppo della gara ha dimostrato che senza il disastro del sabato Vettel si sarebbe potuto giocare la vittoria.

MAX VERSTAPPEN – VOTO 5 A furia di sentirsi dire che è un fenomeno ha iniziato a fare il pilota normale. Da talento a talentino il passo è stato breve, con un dignitoso repertorio di errori. L'ultimo al via di Singapore. Poi, vista la fama, in pista tutti giocano a rendergli la vita più dura. Chiedere a Kvyat che ha tirato staccate da paura pur di non farlo passare.

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