F1, Vettel vince a Melbourne

Il ferrarista approfitta della virtual safety car per beffare Hamilton. Anche Raikkonen sul podio

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Quando nessuno se la aspettava, è arrivata la vittoria della Ferrari nel GP d'Australia, prova inaugurale del Mondiale di F1. A Melbourne Sebastian Vettel ha sfruttato come meglio non poteva la virtual safety car, sorpassando il leader Hamilton, poi secondo e rallentato da problemi nel finale. Sul podio con loro anche l'altra Rossa di Raikkonen. Alonso grande quinto tra le Red Bull di Ricciardo e Verstappen, Bottas ottavo.

Doodici mesi dopo il trionfo del 2017, Vettel è riuscito nell'impresa di ripetersi sullo spettacolare tracciato dell'Albert Park e far debuttare come meglio non poteva la sua SF71H, battezzata con il nome di Loria. In attesa di aggiungerci una "G" a fine stagione... Ma se il buongiorno si vede dal mattino, diciamo che siamo sulla strada giusta. Anche perché Maranello non metteva i suoi due piloti sul podio australiano dal 2004. Certo, ancora una volta la Ferrari ha vinto con l'intelligenza, ritardando il pit stop del tedesco, più che con la forza. E magari anche con un pizzico di fortuna. Quella che, sotto forma della virtual safety car utilizzata a causa della Haas di Grosjean (rimasta ferma a bordo pista), ha permesso a Seb di guadagnare una manciata di secondi e uscire dai box davanti a Hamilton. Ma come è stato possibile? Semplice. Mentre in pista si viaggiava a velocità controllata, nel tratto di ingresso e di uscita dai box Vettel ha potuto spingere al massimo sull'acceleratore.

Una beffa per Lewis, che ha incassato male il colpo e nel finale non è riuscito ad attaccare la Rossa numero 5 a causa di evidenti problemi tecnici, che lo hanno costretto a qualche errorino e a difendersi dall'attacco di Raikkonen e Ricciardo. Il finlandese è forse il secondo più deluso della giornata. Dopo essere partito carico, ha tenuto sotto pressione Hamilton sino al cambio gomme. Poi si è un po' addormentato e solo l'arrivo dell'australiano gli ha restituito la grinta necessaria per salvare almeno il podio.

Se l'australiano ha tenuto alto il morale della Red Bull, non si può dire lo stesso di Verstappen. L'olandese è partrito male e poi ha commesso un grave errore, andando in testacoda e perdendo un'altra manciata di posizioni. Abbastanza per chiudere alle spalle di un Alonso finalmente ringalluzzito da una macchina, la McLaren motorizzata Renault, più all'altezza della sua carriera. Nella Top 10 anche Hulkenberg, Bottas (risalito senza troppo impeto dal 15° posto in griglia), Vandoorne e un "intossicato" Sainz.

E' rimasta a mani vuote la Haas, che pure stava facendo una gara super, lottando con le Red Bull. Prima Magnussen è stato costretto a fermarsi subito dopo il pit-stop per il fissaggio errato della ruota posteriore sinistra, quando era alle spalle del terzetto di testa dopo una partenza fulminante. Poi è toccato a Grosjean accostarsi a bordo pista, fermato stavolta dallo stesso problema, ma all'anteriore sinistra. Poca gloria per l'Alfa Romeo-Sauber: Ericsson si è fermato subito per problemi allo sterzo, mentre Leclerc ha navigato in fondo al gruppo per tutta la gara, aiutato soltanto dai guai delle deludenti Toro Rosso di Gasly e Hartley e da uno Stroll opaco. Alla Williams iniziata male anche la stagione del "deb" Sirotkin, finito lungo dopo pochi giri e costretto al ritiro nel suo primo GP. Avrà tempo per rifarsi. Forse.

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