F1, Raikkonen vince a Austin

Sussulto d'orgoglio Ferrari, altro errore e rimonta per Vettel

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Kimi Raikkonen vince il GP degli Stati Uniti e torna sul gradino più alto del podio dopo 5 anni e 113 GP di digiuno. Gara perfetta del finlandese, che regala alla Ferrari una domenica da ricordare, dopo un periodo buio. Il terzo posto di Hamilton (dietro a Verstappen) costringe il britannico a rimandare la festa mondiale, complice anche il 4° posto di Vettel, finito in testacoda al via ma poi bravo a rimontare: 70 punti separano ora i due.

Bentornato, Kimi. "Iceman", alla fine, ce l'ha fatta: a tre gare dall'addio alla Ferrari è riuscito a strappare una vittoria eccezionale, guadagnata con una partenza perfetta e poi conservata in un finale emozionantissimo. Un sussulto d'orgoglio per lui e per la Ferrari, che dopo una sequenza di weekend da incubo è tornata a fare la voce grossa, dimostrandosi a tutti gli effetti la miglior monoposto in pista. Peccato per il mondiale, ormai saldamente nelle mani di Hamilton, e soprattutto per la gara di Vettel, che con l'ennesima sbavatura (sommata a quella di venerdì che gli era costata la penalità) ha di fatto gettato via la sua domenica.

La partenza è subito da brividi: Raikkonen sfrutta al meglio le gomme ultrasoft per prendersi la posizione su Hamilton nonostante un duro tentativo di chiusura del britannico. Nel frattempo Vettel prova ad attaccare subito Ricciardo: la Ferrari del tedesco colpisce la Red Bull dell'australiano e finisce in testacoda, come era accaduto a Suzuka con Verstappen. L'ennesimo disastro per Seb, in una stagione in cui sorpassi sono stati davvero un incubo.

Altro colpo di scena al giro 9: lo stesso Ricciardo è costretto a parcheggiare la sua RB14 a bordo pista per un guasto alle batterie, l'ultimo di una serie infinita di problemi tecnici per lui. Hamilton approfitta della virtual safety car per anticipare il pit-stop e montare le soft: la foga con cui Lewis spreme le sue gomme, infilando prima Bottas poi Raikkonen e mettendosi al comando, fa pensare a una strategia su due soste e alla fine il pit-stop è inevitabile. 

Lewis rientra alle spalle di Bottas, che naturalmente lo lascia passare, e a quel punto è guerra di nervi tra lui, Raikkonen al comando e Verstappen in mezzo. Con Vettel ingaggiato nel testa a testa con Bottas per la quarta posizione. Al penultimo giro Lewis tenta il sorpasso che gli regalerebbe il mondiale, ma Verstappen difende benissimo, lo manda lungo e congela le posizioni fino alla bandiera a scacchi. Strepitoso l'olandese, che sale sul podio dopo essere partito addirittura 18esimo. L'ultimo sussulto è per il sorpasso di Vettel su un impotente Bottas, una magra soddisfazione per Seb: Hamilton è a + 70 e per trionfare in Messico gli basterà il settimo posto.

Sesta e settima piazza per le Renault di Hulkenberg e Sainz, che rafforzano la quarta piazza nel mondiale costruttori. Disastro per la Haas: Grosjean, contatto con Leclerc in avvio, è stato penalizato con tre posizioni in griglia per la gara del Messico e Magnussen (9°) potrebbe essere squalificato per essere partito con più carburante del consentito.

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