F1, Robert Kubica: "Ho ripreso in mano il mio destino e ora sono pronto a tornare"

Il pilota polacco a 32 anni vuole rimettersi in gioco: "Questa è la passione più forte che provo da sempre, è la mia vita"

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Robert Kubica, dopo l'incidente avvenuto il 6 febbraio 2011 durante il rally di Andora, è pronto a tornare in Formula 1 e lo ha dichiarato a Il Corriere della Sera: “Mi sento più sicuro a tornare rispetto a qualche mese fa. Ho capito che il passato non lo si può cancellare, nel bene o nel male tutto serve”. Il pilota polacco ha subito una trentina di operazioni ma ora è pronto a tornare più forte di prima.

“Avevo bisogno di ritrovare una condizione mentale propizia. - ha detto - È una questione di consapevolezza. Per trattare la mia menomazione (al braccio destro) come una difficoltà superabile e non come un handicap definitivo. In questo modo ho potuto affrontare il primo test più serenamente e ho capito soltanto lì che ogni limitazione è relativa. Ho cominciato senza avere un'idea delle mie reazioni, senza alcuna garanzia. E ho ritrovato me stesso. Vale a dire un pilota puro che cerca la prestazione e basta. Tutto si è acceso di nuovo, immediatamente, perché nulla è stato cancellato. Come nuotare, pedalare. Ho acquisito subito un feeling autentico. E ho pensato solo a raggiungere un traguardo e poi un altro, ad avere a che fare con l'ambizione. Così, se Renault fosse intenzionata a protrarre questa pazzia, diciamo così, beh ora ho la certezza di poter corrispondere. Ci vorrà allenamento, preparazione. Ma io adesso so che posso tornare il pilota che sono stato. E il mio livello di quel 2010 era alto, lo dico senza fare lo sbruffone e senza finta modestia”.

Kubica, che il prossimo dicembre compirà 33 anni, scenderà nuovamente in pista dopo il GP di Budapest e la voglia di riscatto è tanta: “Mi accorgo di essere riuscito a riprendere in mano ciò che il destino mi tolse con quell'incidente del 2011. Io vivo di soddisfazioni intime, non di risultati. Sono grato alla Renault per quanto ha fatto sin qui”.

In gioco c'è la rivincita morale di un campione che non molla mai e che è riuscito a trasformare una passione in una professione: “Quando a Valencia ho visto la macchina pronta nel box, mi sono rilassato come non accadeva da anni, mi sono detto: questa è la passione più forte che provo da sempre, questa è la mia vita. Ho capito che non dovevo più preoccuparmi, sentivo solo aria buona nei polmoni, nell'anima. Sono entrato nell'abitacolo e ho provato un senso di pace che mi mancava da sei anni. Il resto è arrivato come d'incanto e resta dentro di me, qualunque cosa accada”.

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