F1, la famiglia di Bianchi attacca

Si vuole la verità sull'incidente di Suzuka: Fia, Foa e Marussia nel mirino

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E' passato quasi un anno dalla tragica scomparsa di Jules Bianchi, ma la sua famiglia non vuole dimenticare quanto accaduto a Suzuka nell'ottobre del 2014. E soprattutto vuole che venga fatta chiarezza sull'incidente costato la vita al proprio caro. Quella verità che il mondo della F1 non ha voluto, o saputo, dare. Per questo hanno ha deciso di fare causa a tutti gli organi del circus, dalla Fia alla Foa, passando per il team Marussia.

"La famiglia Bianchi è determinata a che questo procedimento legale chiami in causa tutte le parti coinvolte per fornire le risposte e accertare le responsabilità di ogni colpevole mancanza", ha dichiarato l'avvocato Julian Chamberlayne. "La morte di Jules si poteva evitare - ha aggiunto il legale dei Bianchi - . Il rapporto della Fia propone una serie di raccomandazioni su come implementare la sicurezza, ma non individua gli errori che furono commessi in quel frangente e che ebbero come conseguenza la morte del pilota. Nelle conclusioni vengono elencati gli elementi che hanno contribuito al drammatico esito, ma alla fine viene anche indicato Jules come responsabile. La sua famiglia intende ora avere delle risposte precise e vuole che si individui davvero chi ha sbagliato". "Vogliamo giustizia per Jules - ha confermato il padre del pilota francese, Philippe Bianchi - e vogliamo che sia accertata la verità sull'accaduto. Troppe domande sono rimaste senza risposta e riteniamo che questo incidente e questa morte avrebbero potuto essere evitati se una serie di errori non fossero stati commessi".