"Il nostro traguardo è la ferocia"

L'Uomo Ragno, neo tecnico dei lagunari, si presenta: "Non parlo di posizioni, non esiste un modulo ma un progetto"

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"Il traguardo è la ferocia che i ragazzi avevano la scorsa stagione, di posizioni e campionato non voglio parlarne". Ha le idee chiare Walter Zenga, chiamato a risollevare le sorti del Venezia: domenica 21 l'esordio in panchina contro il Verona. "Voglio ragazzi che si allenano, che vogliono allenarsi e che abbiano voglia di vincere - ha detto ancora - Io chiedo solo una cosa: il massimo in campo e chi non me lo dà non gioca. Punto".

"Sono al Venezia perché sono contento di questa opportunità che è nata da un grande feeling con il presidente Joe Tacopina, ma anche perché questa è una società storica nella città più conosciuta al mondo - ha proseguito Zenga - Appena mi hanno chiamato sono partito da Dubai dove vivo e ho lasciato lì la famiglia, non ci torno perché c'è da lavorare subito e non vedere gli affetti è un prezzo che per la squadra sono pronto a pagare". E ancora: "Non parlo di ciò che è stato e quindi non ho nulla da dire del lavoro del mio amico Vecchi, a lui va solo il mio massimo rispetto. Del resto mi fido solo di quello che vedo. Questa società guardava alla Serie A e alla costruzione del nuovo stadio, sono degli obiettivi naturali ma quello a cui devo guardare io è che non si pensi di vincere con facilità: così si sbaglia l'approccio. Voglio che il Venezia ritrovi il feeling con i suoi tifosi e che lo stadio, come nelle ultime stagioni, torni a essere pieno". Una curiosità: i negozi ufficiali del Venezia hanno già cominciato a vendere la maglia del portiere della squadra arancioneroverde personalizzata con il numero 1 e il nome di Zenga.

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