Nuova vita per Bresciano: "Coltivo cannabis, non seguo più il calcio. E Ronaldo mi imita..."

L'ex centrocampista australiano studia per aprire un'attività basata sulla marijuana medicinale

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Una nuova vita in patria, il calcio è ormai un lontano ricordo. Amato da tutte le tifoserie per le quali ha giocato, l'australiano Mark Bresciano si è trasformato in imprenditore lasciandosi alle spalle il mondo del pallone e avviando un'attività particolare. "Non seguo più il calcio, rovinerebbe la mia giornata- ha svelato- . Devo concentrare tutte le forze sul mio nuovo progetto: coltivare cannabis a scopo medicinale".

In Italia con le maglie di Empoli, Parma, Palermo e Lazio, il 38enne ha deciso di appendere le scarpette al chiodo nel 2015 e ha fatto ritorno in Australia. La vita nel paese dei canguri è meno caotica, Bresciano si gode ogni momento con la sua famiglia mettendo da parte il calcio che per anni ha fatto le sue fortune. Ora la testa è proiettata ad un nuovo progetto, pronto a partire nel 2019: "Ho iniziato a lavorare con fratelli, cugini ed amici e costruiamo case. Mi sto inserendo anche nell'ambiente della cannabis medicinale. Insieme al mio collega sto prendendo la licenza per coltivare e produrre marijuana, è una lunga strada ma mi sto impegnando molto. Sto dando tutto me stesso per questo progetto. Abbiamo già scelto il sito dove costruire la serra per coltivare".

"In questo momento siamo solo in due a finanziare questo business, poi cercheremo altri investitori. E' un progetto studiato perché è una novità in Australia, viaggiamo molto per carpire l'esperienza di chi lavora nel settore anche negli USA- le parole dell'italo-australiano a SBS-. Questo progetto mi dà lo stimolo per alzarmi tutti i giorni, è come se fossi rinato. Mi fa letteralmente godere questa idea, spero di far crescere l'azienda. Il nome è diverso dal mio, non voglio sfruttare il mio cognome. Il progetto partirà il prossimo anno verso marzo-aprile".

L'ex centrocampista, stimolato dal nuovo progetto, vive al massimo le proprie giornate senza essere disturbato dai fan. Di rado c'è chi lo riconosce, ma l'approccio è sicuramente più tranquillo di quello italiano: "Mi piace la vita che faccio in Australia perché sono timido e riservato e qui in pochi mi riconoscono. Se dovessero farlo comunque mi lasciano in pace, in Italia invece il calcio è religione. Continuo a fare il tifo per le squadre con le quali ho giocato o per i miei vecchi compagni di squadra. La mattina mi alzo e guardo i risultati direttamente sul web. Cosa mi manca? Solo il pallone, non mi stancherò mai di giocarci". Infine all'ex capitano dei Socceroos è stata fatta notare una somiglianza tra la sua tipica esultanza e quella di Cristiano Ronaldo: "Lui mi imita? E' simile, ma come giocatore è sicuramente il migliore al mondo".

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