Juventus 10 e lode: da Allegri a Ronaldo, i segreti di un macchina perfetta

Solo vittorie per i bianconeri in questa stagione. Il tecnico sta eliminando i difetti, l'obiettivo Champions è alla portata

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Meglio di così la Juventus non poteva fare prima della seconda sosta per le nazionali. Otto vittorie su otto in campionato, due su due in Champions League fanno dieci - e lode - aggiungendoci qualche imprevisto che la squadra bianconera ha saputo dribblare senza troppa fatica. Una macchina perfetta fino a questo momento quella voluta dalla società e impostata da Allegri, valore aggiunto fuori dal campo, che fa sognare i tifosi a un livello decisamente più ampio rispetto ai confini nazionali. Difetti del resto non se ne vedono fino a questo momento e la promozione a pieni voti può essere riassunta in 10 punti fondamentali e inattaccabili nel percorso netto, partendo dalle retrovie.

1) SICUREZZA SZCZESNY
Uno dei (pochi) dubbi prima che a parlare fosse il campo riguardava l'eredità lasciata da Gigi Buffon. Un distacco enorme che Szczesny ha saputo minimizzare con il suo sguardo un po' così, imperturbabile e apparentemente distaccato. Ereditando guantoni pesanti e gestendo al meglio la concorrenza con un altro portiere di livello come Perin. Le parate decisive ci sono state e il rigore parato a Valencia sono la ciliegina sulla torta di questo inizio da numero uno assoluto alla Juventus.

2) LA REUNION BONUCCI-CHIELLINI
Lo scetticismo e la rabbia di mezza estate per il ritorno del "traditore" Bonucci, in cambio di Caldara poi!, ha presto lasciato spazio alla spiegazione di tutto data direttamente dal campo. Leonardo messo di nuovo al centro del progetto bianconero e a fianco di Chiellini è tornato a fare quello che al Milan di fatto non hanno mai visto, integrato in un sistema perfetto che ne esalta le qualità in impostazione e ne maschera qualche limite in marcatura. Insomma, per puntare in alto è una sicurezza e non a caso la Juventus ha già la miglior difesa.

3) CANCELO DA RISERVA A TOP PLAYER
Quaranta milioni spesi in estate per un terzino sembravano un'esagerazione, soprattutto per un giocatore che nel suo primo anno in Italia - all'Inter con Spalletti - ha faticato a ritagliarsi il suo spazio. Sembravano, appunto. Ha impiegato pochissimo Joao Cancelo a togliere tutti i dubbi, rivelandosi spesso l'uomo in più sulla destra con assist e galoppate incontrastabili. Contro l'Udinese - e più in generale contro avversari barricati in area - Cancelo si sta dimostrando tra i terzini più forti al mondo per tempi di inserimento e precisione nei cross, oltre che per una grande pericolosità al tiro. I compagni ringraziano e la Juventus ringrazia l'Inter per l'anno di ambientamento al nostro campionato fatto fare al ragazzo.

4) METRONOMO PJANIC
I cambiamenti tattici e offensivi operati dalla Juventus in questa prima parte di stagione non hanno minato le certezze di Pjanic in mezzo al campo, passato velocemente da mezzala a regista fatto e finito degno del miglior Pirlo. Giocando a massimo due tocchi e sempre a testa alta, il bosniaco ha preso le redini del gioco trovando in Alex Sandro e Cancelo due sbocchi importanti e costanti per allargare il gioco. La fluidità di manovra e netta e se davanti piovono occasioni è anche per la sua capacità di variare le situazioni di gioco dalla regia.

5) LA CRESCITA DI BERNARDESCHI
Federico Bernardeschi è forse la sorpresa più piacevole di questo inizio di stagione bianconera. L'ex Fiorentina, osannato e bacchettato da Allegri spesso e volentieri, sta dimostrando una crescita importante e non solo a livello fisico. E' sul piano della personalità che da quest'estate sta ottenendo grandi consensi, decisivo con la sua verve e la sua tecnica in più di un'occasione. Allegri lo sta gestendo regalandogli comunque larghi tratti di palcoscenico e se per molti avrebbe potuto - e dovuto - prendere il posto a Dybala già da qualche settimana, beh diciamo che male non sta andando.

6) IL NUOVO-VECCHIO MANDZUKIC
Mario è il guerriero della Juventus con o senza i lustrini portati all'attacco da Cristiano Ronaldo. I gol segnati, in costante aumento grazie alle giocate e agli assist del portoghese, non gli hanno tolto l'umiltà e la voglia di sacrificarsi per la squadra. Anche contro l'Udinese nei minuti finali e a vittoria acquisita era là in mezzo al campo a fare legna e recuperare palloni. Il nuovo-vecchio Mandzukic segna, fa segnare ma continua a lottare. L'uomo simbolo della voglia juventina di vincere sempre e comunque.

7) CRISTIANO CONTRO TUTTO E TUTTI
Il sette non poteva essere che lui. Il portoghese è arrivato a Torino per vincere la Champions, ma visto che l'Europa gli ha consegnato un bel semaforo rosso alla prima a Valencia con un'espulsione rivedibile, CR7 si sta tenendo in forma in campionato. Segna forse meno del previsto per ora (ma comunque 4 gol), ma ha fatto già vedere di essere di un altro pianeta e lo ha fatto nella sfida più importante in casa contro il Napoli, senza segnare ma fornendo due assist e colpendo un palo. Gli eventi in Europa e fuori dal campo probabilmente lo turbano, ma lui è stato in grado di separare la sua vita dai novanta minuti sul terreno di gioco e se è concentrato sull'obiettivo non ce n'è per nessuno.

8) IL MARGINE DI CRESCITA DI BENTANCUR
Uno dei giocatori impiegati meno da Allegri è stato l'uruguayano che però a Udine non solo è partito titolare, ma ha anche trovato il suo primo gol in bianconero in campionato. Un segnale forte, la capacità di inserire qualunque pedina e fare in modo che questa sia perfettamente istruita su cosa fare e come farlo. Bentancur ha la potenzialità per essere il nuovo Pogba per la Juventus per inserimenti, grinta e tecnica. Deve lavorare ancora un po', ma su questo ci pensa Allegri.

9) IL (NON) CASO DYBALA
Molti avversari forse ci speravano davvero, giusto per avere un appiglio. E invece no, Dybala non è un caso per la Juventus per il semplice fatto che qualsiasi parvenza di bizza è stata subito prevenuta da società e tecnico. Anzi, l'argentino è una freccia in più nell'arco di Allegri pur modificandogli leggermente il modo di giocare.

10) E LODE AD ALLEGRI
Dieci come le vittorie, come le partite, come il voto da dare a Massimiliano Allegri. La sua Juventus è una macchina perfetta, ma se il motore è decisamente di qualità superiore alle avversarie in Italia, la bravura del pilota è ben visibile nella gestione delle difficoltà e del bolide. Turnazione sapiente, mantenimento della concentrazione e degli stimoli ad alto livelli e gestione delle difficoltà (Dybala, Douglas Costa etc...) da maestro. Gli innesti estivi hanno portato la Juventus a vincere giocando bene, un ulteriore salto di qualità rispetto al recente passato e un'altra critica fatta rimangiare agli opinionisti. Che dire, a sto punto aspettiamo tutti l'esame sull'Unione Europea.

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