I mali della Roma: senza personalità e riserve non all'altezza

L'Europa rimane stregata per i giallorossi, che evidenziano lacune difensive e mancanza di personalità

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Campionato o Europa League, la Roma continua ad essere convalescente e a soffrire degli stessi mali di inizio stagione. Con il passare del tempo, però, una semplice tosse potrebbe trasformarsi in broncopolmonite se non presa per tempo. Contro il Viktoria, i giallorossi hanno evidenziato una cronica mancanza di personalità, poco coraggio, seconde linee non all'altezza e un'evidente fragilità difensiva. Spalletti deve correre ai ripari...

Più che un allenatore ci vorrebbe uno psicanalista. Perché questa Roma cade sempre negli stessi errori evidenziati in questo stentato avvio di stagione. Spalletti è il primo ad esserne consapevole, ma fatica a trovare una soluzione a dei mali che rischiano di diventare cronici se non presi per tempo. I giocatori non stanno di certo venendo in aiuto al tecnico, Totti non può togliere sempre le castagne dal fuoco come ha fatto domenica contro la Sampdoria e la gara di Plzen ha evidenziato come le seconde linee non siano all'altezza di una squadra che punta in alto. Iturbe è stato un fantasma, Gerson non ha inciso mai, mentre Alisson ha fatto un paio di belle parate ma ha sulla coscienza il gol del pareggio dei cechi. Appena sufficienti Fazio e Paredes, che spiccano solo per la mediocrità dei compagni.


La Roma ha evidenziato ancora una volta grossi limiti in personalità e mancanza di coraggio, nonostante la gara si fosse messa sui binari giusti dopo una manciata di minuti. Ma se giochi sotto ritmo e non sai gestire il match, anche una squadra modesta come il Viktoria riesce a fare la sua onesta figura e strappare un pareggio meritatissimo. In Repubblica Ceca sono state confermate le lacune difensive di una squadra che ha preso gol in 32 delle ultime 33 uscite europee. Sul banco degli imputati finisce Juan Jesus, colpevole nel gol di Bakos e graziato dall'arbitro a inizio ripresa per un colpo proibito proprio all'autore del pareggio. Il cambio di casacca non ha fatto bene al brasiliano, che palesa gli stessi limiti evidenziati nelle sue stagioni all'Inter. Da salvare, insomma, solo il risultato, perché un pareggio esterno in Europa non è da buttare. Ma i problemi sono tanti e domenica sera la trasferta di Firenze capita nel momento peggiore per una squadra convalescente.

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