De Rossi: "La Roma dovrebbe fare di tutto per trattenere Spalletti"

Il centrocampista: "Conte mi ha folgorato, amo chi dice la verità e tatticamente è un mostro"

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E' sempre più in bilico il futuro di Spalletti con la Roma, anche se De Rossi si augura che il matrimonio possa proseguire: "La Roma dovrebbe fare di tutto per trattenerlo - dice il centrocampista a Undici -. E' stato l'allenatore che mi ha condizionato di più. Ho cominciato a vedere il calcio con i suoi occhi ed è un bel vedere. Al di là di cosa farò io, al di là che a volte ha un carattere difficile, la Roma dovrebbe trattenerlo perché sarebbe più forte".

De Rossi si racconta a 360 gradi, a cominciare dalla sua situazione contrattuale: "E' una cosa che prima o poi dovrò affrontare con la società. Ma non ci penso. Ma voglio continuare a giocare ancora per un po'. Vivere senza Roma sarebbe stata una cosa che mi avrebbe fatto più male del non aver vissuto un Real Madrid-Barcellona, o di non aver calcato gli stadi inglesi più belli, di non aver vinto determinate cose".

In Nazionale è stata importante l'esperienza vissuta con Antonio Conte: "Mi ha folgorato. Io amo le persone dirette. Amo chi dice la verità. Tatticamente è un mostro. E' un animale da campo. Non è facile essere un suo giocatore, ma è bello esserlo. Ranieri? E' quello con cui ho vissuto la stagione più esaltante".

Più complicato, invece, è stato il rapporto con Zeman: "E' stata una difficile, la prima stagione in cui ho giocato di meno, non mi sentivo indispensabile. Non credo che Zeman sia un disonesto. La sua carriera e la sua storia parlano per lui, ha dimostrato spesso di avere una grande rettitudine, non vedo perché con me l'avrebbe dovuta compromettere".

Speciale il legame con Totti: "Io mi sono permesso in questi 16 anni un lusso che a Roma si sono permessi in pochi: viverlo non solo come un idolo. Stare tutti i giorni con lui ti porta a vivere come una cosa normale l'essere accanto a un calciatore che non è normale". Nel futuro di De Rossi potrebbe esserci la carriera da allenatore: "Ho avuto due tra i dieci allenatori migliori del mondo: Spalletti e Conte. Il terzo è Luis Enrique. Con un altro, Guardiola, ho giocato, e se dovessi prendere una panchina chiederei di andare a guardarlo per imparare".

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