Pescara, Oddo scarica i tifosi

Il tecnico va giù duro: "C'è poco da salvare, sconfitta meritatissima"

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Massimo Oddo non cerca scuse dopo il pesante ko contro il Bologna. "C'è poco da salvare. Un momento delicatissimo, non possiamo mollare un centimetro - ha detto il tecnico del Pescara-. La paura la fa da padrone, appena una palla arriva in area c'è il panico. E' un problema di testa e il modulo è relativo". Sulla contestazione. "I tifosi fanno bene a fischiare se non sono soddisfatti, ma hanno fatto la loro scelta. Andremo avanti da soli".

La contestazione dei tifosi, iniziata prima del match, è proseguita anche al triplice fischio di Rocchi. I giocatori sono stati scortati dalle forze dell'ordine. Oddo tira le orecchie alla frangia più esagitata. "Il calcio ha la memoria corta ed accetto le proteste, quando le cose vanno bene salgono tutti sul carro dei vincitori - ha spiegato -. Siamo in difficoltà e capisco le contestazioni, ma non capisco che prima del calcio d'inizio si contesti. Il pubblico di Pescara ha scelto di non starci vicino".

Ora giovedì c'è il match decisivo contro a Palermo prima della sosta natalizia. "Andremo in ritiro, ma non è una punizione. I tifosi hanno scelto di non starci accanto e quindi dobbiamo farcela da soli" ha spiegato l'allenatore degli abruzzesi.

Oddo non si tira indietro e ci mette la faccia. "Le responsabilità me le prendo tutte io, sono l'allenatore e quando va male il gruppo le colpe sono mie".

La ricetta che conosce è una sola. "Non c'è altro da fare che lavorare e sperare in una sterzata positiva con un pizzico di fortuna in più, l'andamento di una partita può cambiare con un avvenimento positivo. Adesso alla prima palla che entra in area fanno gol. Giochiamo sempre palla a terra perché non possiamo fare altrimenti, in questi momenti viene meno anche questo".

Sulla rosa a sua disposizione. "Abbiamo tanti giocatori che non hanno mai giocato in questa categoria, si deve avere la forza mentale di giocare con la massima spensieratezza. Se avessi giocatori più strutturati con maggiore forza fisica potevamo cambiare a giocare in maniera diversa. In questi momenti la tattica e la disposizione in campo non conta nulla. Noi siamo il Pescara e le nostre potenzialità economiche sono limitate, il calcio non è una fabbrica e quindi fai delle scelte e fai delle scommesse. Prendendo un giocatore d'esperienza non vuol dire migliorare i risultati e le prestazioni. C'è chi riesce ad entrare bene in una squadra e chi con più difficoltà".

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