Insigne: "Rinnovo? Aspetto ADL"

L'attaccante ha parlato del suo futuro e lanciato una frecciatina alla società: "Se il sogno dovesse infrangersi non sarà colpa mia"

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Lorenzo Insigne parla di un sogno, rimanere a Napoli, e della possibilità che questo si infranga. A proposito del suo rinnovo, infatti, l'attaccante ha detto la sua: "La società sa cosa voglio, da parte mia c'è sempre la massima disponibilità. Aspetto loro". E non è la prima volta che Insigne lancia frecciate a De Laurentiis: "Ho già espresso la mia posizione, se vuole continuare questo matrimonio bene, altrimenti ognuno andrà per la sua strada". 

Come spesso ribadito e fatto intuire in passato, Lorenzo Insigne torna a spiegare la sua volontà di restare a Napoli e rinnovare un contratto in scadenza nel 2019. Quello che ancora non è chiaro è la volontà della società ad accontentare le sue richieste: "Sto aspettando loro, ora penso alla Nazionale. Se mi vogliono incontrare darò sempre la mia massima disponibilità. Al presidente ho già detto abbastanza, non mi va di tornare sull'argomento" ha detto il giocatore a Rai Sport da Coverciano dove si trova in ritiro con gli azzurri del ct Ventura. "Ho fatto quello che dovevo e con la coscienza sono a posto, ho espresso la mia posizione, se vuole continuare questo matrimonio bene, altrimenti ognuno andrà per la sua strada" ha chiarito l'attaccante. 

Insigne ha parlato anche di un primo incontro, mesi fa, non andato a buon fine: "
Quest'estate che ci siamo incontrati con il Napoli, il primo incontro non è andato benissimo ma dal primo giorno ho sempre lavorato, fino a quando sarò a Napoli darò il massimo". E il lieto fine non è affatto scontato: "Per i rinnovi ne parlano gli agenti. Io ho dato la mia piena disponibilità al presidente, spero la accolga" ha detto l'ex Pescara svelando anche rifiuti del passato fatti per amore della sua città: "Rispetto al passato ho fatto dei passi indietro sotto il punto di vista economico, c'erano diverse società che mi offrivano di più anche nel settore giovanile, quando i giovani andavano all'esterno ed offrivano tanto alla famiglia. Non ho sentito la necessità anche se in quel periodo non avevamo nulla, insieme a mio padre decidemmo di non lasciare Napoli perché il mio sogno era giocare nel Napoli, se poi il sogno dovesse infrangersi non sarà colpa mia". 

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