Napoli, è già crisi? Il San Paolo è insofferente

Sarri ha però le idee chiare: sa che serve tempo affinché i giocatori assimilino i suoi schemi

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Maurizio Sarri, il diretto interessato, l'aveva detto: serve tempo. E in conferenza stampa prima della sfida con la Samp aveva spiegato perfettamente che il suo Napoli, dopo 20' buoni con il Sassuolo, doveva aumentare i minuti di qualità e di personalità. E in effetti il Napoli è durato 55', fino a quando Eder ha rigettato le ombre su questo inizio di campionato degli azzurri. Il San Paolo non ha gradito e ha fischiato.

"Abbiamo giocato 55' a un ottimo livello, facendo passi in avanti enormi rispetto alla gara scorsa, poi abbiamo accusato il contraccolpo sul rigore e siamo andati in difficoltà mentale". Sarri ha già centrato il problema di questo Napoli, e continua a ripeterlo. Il tasso tecnico è elevato, la soluzione di Insigne trequartista si sta dimostrando vincente. Quello che manca è... la testa. Perché al di là delle difficoltà fisiologiche nell'assimilare i nuovi metodi di lavoro e i nuovi schemi ("come cambiare il cellulare", ha detto Sarri, "bisogna abituarsi"), il Napoli ha 1 solo punto in classifica dopo due giornate a causa di blackout mentali improvvisi e prolungati.

Il mercato in questi ultimi giorni ha vissuto una fase di stallo e Sarri ha manifestato apertamente l'esigenza di un rinforzo a centrocampo. Arriva il giovane Chalobah dal Chelsea, che probabilmente rinvierà il lancio in prima squadra di Dezi ma che difficilmente offrirà a Sarri il profilo richiesto. E poi la difesa: Koulibaly, Albiol e Chiriches devono ancora lavorare difensivamente nella maniera che vuole Sarri. E il processo, forse il più delicato, è ancora lontano dalla conclusione.

"C'è un allenatore nuovo e non si può avere tutto e subito, i tifosi devono rendersene conto, se sono tifosi del Napoli e della napoletanità, che devono essere calmi e pazienti. Non si possono risolvere i problemi di una squadra facendo il coro contro di me". Così Aurelio De Laurentiis sui fischi del San Paolo alla fine della partita. Ma anche in questo caso Sarri era stato chiaro: "Siamo noi a dover trascinare il pubblico". Insomma, con un Napoli che stenta a decollare c'è una certezza: Sarri ha le idee chiare e sa cosa deve trasmettere alla squadra. La squadra, però, deve cambiare passo. Higuain ha già dimostrato di poter trascinare i compagni. Manca, ancora, tutto il resto.

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