Napoli, De Laurentiis non ammette altri sbagli: secondo posto obiettivo da blindare

Una media punti esterna da incubo e l'incubo preliminari

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"Di solito le cazzate più grandi si fanno in casa". Era il due aprile, vigilia di Udinese-Napoli e così parlò Maurizio Sarri, riferendosi al cammino che da lì in poi avrebbe visto la Juve disputare allo Stadium cinque delle ultime otto partite di campionato. Una battuta che riassumeva una speranza presto resa vana dalla realtà. Perché di cazzate i bianconeri non ne hanno infatti fatte, nè fuori né tanto meno in casa. E il Napoli invece? Beh, rimanendo in tema, nessuna "sbavatura" particolare al San Paolo ma lontano da Fuorigrotta...

E' questo, oggi, il punto. Lo scudetto, a partire dal 13 febbraio, è progressivamente scivilato via per una media punti esterna da retrocessione o quasi. I numeri sono impietosi: 4 sconfitte (Juve, Udinese, Inter, Roma, con le ultime tre consecutive), 1 pareggio (Fiorentina) e 1 vittoria (Palermo). Insomma quattro punti su diciotto, tre dei quali presi sul campo di un Palermo ai tempi in piena bufera. Di contro un ruolino quasi perfetto al San Paolo, con il solo pareggio col Milan seguito dalle vittorie con Chievo, Genoa, Verona e Bologna.

Perché tanta differenza di rendimento? Al di là dello spessore diverso degli avversari incontrati, in primis una questione di personalità. Collettiva e dei singoli. E da qui dovrà allora ripartire Sarri: da subito, però. Perché se lo scudetto è andato, resta il secondo posto da difendere: due punti sulla Roma e un calendario sulla carta favorevole. Atalanta e Frosinone al San Paolo e Torino fuori per gli azzurri, Genoa e Milan fuori casa e Chievo all'Olimpico per la Roma: nove punti in gioco per non buttare via la stagione e compromettere la prossima con dei preliminari vissuti in società come un mezzo-incubo.

De Laurentiis vuole, pretende, l'ingresso in Champions dalla porta principale: "Forza ragazzi, tanto le vinciamo tutte e tre. State sereni, il secondo posto non ce lo toglie nessuno". Così avrebbe detto il patron negli spogliatoi dell'Olimpico ieri pomeriggio. Una speranza, un incitamento, una velata minaccia...

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