Benitez: "Finito ciclo al Napoli"

Il presidente De Laurentiis: "Gli sono grato. Il nuovo tecnico? Uno che sposerà la mia visione"

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Dopo due stagioni, due trofei - ma una qualificazione in Champions ancora da conquistare - Benitez ha annunciato il suo addio al Napoli: "Il mio ciclo qui è finito - ha detto il tecnico spagnolo - voglio salutare tutti i tifosi e lasciare questo club con una vittoria decisiva con la Lazio. Siamo cresciuti: ora lascio anche per motivi familiari". Al suo fianco De Laurentiis: "Gli sono grato. Il nuovo tecnico? Uno che sposerà la mia visione".

Una conferenza che si è aperta immediatamente con la notizia che era nell'aria e che adesso è ufficiale: Benitez lascia il Napoli. "Questa conferenza stampa - ha esordito infatti il tecnico spagnolo - è stata convocata per dirvi addio. Il mio ciclo qui al Napoli è terminato ma prima voglio salutare tutti con una vittoria domenica con la Lazio e con i tre punti che possano regalare a tutti i tifosi la Champions League. E' sempre triste lasciare un posto dove ti trattano molto bene, sono sempre stato coinvolto dai tifosi e della città. Come ha detto il presidente De Laurenttis erano due anni che ero lontano dalla mia famiglia, ho provato a convincere mia moglie, ma non era facile e per questo ho deciso di lasciare e di cercare di finire bene la stagione. Il ciclo è finito e De Laurentiis giustamente si doveva guardare intorno".

Parole pronunciate con sincera tristezza. Colta e apprezzata dal presidente azzurro seduto al fianco del tecnico spagnolo: "Quando presi Benitez nel maggio del 2013 - è intervenuto AdL - fui molto colpito ed affascinato dal suo aspetto internazionale. Due anni fa feci un contratto di un anno più un'opzione di un altro anno. L'anno scorso rinnovò per un altro anno, ma già sapevo che a fine stagione ci avrebbe lasciato, la famiglia lo reclama in altre sedi. Così come con Mazzarri io mi sono mosso in anticipo per trovare un nuovo allenatore".

Un ping-pong tra due persone che si separano continuando a stimarsi e che per due anni hanno voluto e provato a dare un volto internazionale al Napoli: "Ripeto- ha ripreso così la parola Benitez - la famiglia è stata decisiva nella mia scelta. Il Napoli e De Laurentiis hanno fatto uno sforzo importante per essere vicini a grandi obiettivi. La crescita ci è stata in questi due anni, ma un allenatore vuole sicuramente sempre di più".

Adesso un Napoli che deve ripartire, con un nuovo tecnico e con un nuovo direttore sportivo. Perché oltre a Benitez è ufficiale che lascerà il club anche Bigon: "Rifondazione Napoli?" ha ripreso la parola De Laurentiis. "Rifondare è un verbo non adeguato, preferisco usare la parola continuare. Il mio processo di internazionalizzazione continuerà. A Dimaro ho commesso un grande errore annunciando che avremmo vinto lo scudetto, dicendo ciò ho disatteso le promesse dei tifosi azzurri. Noi per il sesto anno consecutivo siamo l'unica squadra italiana in Europa. Il concetto di giocare con due mediani anzichè 5 è andato avanti, detto ciò il Napoli che fattura un terzo di Milan e Borussia non può pensare di pagare ingaggi di 8 milioni a cartellino. Se non ci sono soldi a bilancio che ci possiamo fare. Per la prima volta chiuderò il bilancio con 20 milioni di rosso. Presenterò il progetto di riqualificazione dello stadio mettendoci tanti milioni di tasca mia. Stiamo facendo cose importanti. Ora voglio implementare l'italianità del club, voglio costruire una cantera italiana di grande livello. Sto cercando 20 ettari di terreno per costruire un grande centro sportivo dove fare allenare prima squadra e settore giovanili. A Napoli sono arrivato 11 anni fa e ho trovato tanti problemi dalla monnezza alla terra dei fuochi e non sono mai stato aiutato dalle autorità locali. Detto questo il processo di crescita è continuato siamo tra i primi 20 posti del ranking Uefa ed al settimo posto mondiale dell'Iffhs, vuol dire che abbiamo fatto bene. A parte la Juventus siamo l'unica squadra italiana ad aver vinto due trofei. Alcuni giornalisti di stampo juventino questo lo devono capire. Quando sono arrivato a Napoli ho trovato giornalisti che tifavano e forse tifano ancora Juventus, Milan ed Inter che ci hanno remato e remano contro. Se vogliono continuare a darci battaglia lo facciano pure!". E poi la conferma dell'addio di Bigon: "Dopo sei anni è giusto che possa andare via, lui viene dal Nord ed è giusto che possa cambiare aria ed andare via. Io l'ho lasciato libero anche se aveva un altro anno di contratto".

Scatenato il presidente azzurro. Più tranquillo, come sua consuetudine, Benitez: "Rimpianti in questi due anni? Abbiamo visto quanto è forte la Juventus, noi abbiamo combattuto ed abbiamo vinto anche un trofeo contro di loro. Hanno un fatturato molto alto e ci sono stati episodi importanti come il goal in fuorigioco all'andata che poteva avvicinarci in classifica. Sono d'accordo con De Laurentiis che dice che siamo cresciuti, abbiamo vinto due coppe, abbiamo conquistato due semifinali e ci giochiamo il terzo posto. Abbiamo sicuramente fatto anche tanti errori, ma questo è il gioco del calcio. Il bilancio mi sembra positivo, ora la cosa più importante per me è battere la Lazio. Vorrei fare anche il record di reti segnate, ora siamo a 102 reti, vorrei superare quota 104 reti dello scorso anno". Poi uno scatto d'orgoglio: "Ho fatto una guerra contro i cori napoletani, forse questo l'ho pagato, ma sono stato molto contento di aver difeso i napoletani. Ai tifosi del Napoli dico di restare tutti uniti, non possiamo dividerci. Il mio messaggio per il futuro: è quello di restare spalla a spalla e questo farà diventare la società più forte".

Questo il presente. L'attualità. Poi il futuro immediato, la Lazio. E subito dopo: chi sarà il nuovo tecnico? De Laurentiis para ogni tentativo di scardinare il muro del silenzio: "Prenderò un tecnico italiano? Voglio prima dire che sono sconvolto da quanto sta succedendo nella Fifa ed in Serie D. Dobbiamo interrogarci su chi governa il mondo del calcio, ci sono persone che la pensano all'antica e pensano solo loro a mantenere la loro poltrona. Anche Platini non riesce a stare al passo con i tempi. Noi dobbiamo cercare di essere un faro per le prossime generazioni, noi dobbiamo dare esempi buoni e giovani. Qui bisogna che le società di calcio abbiamo molto più voce in capitolo, non possiamo essere condotti per mano dalla Uefa che ci da solo dei contentini per l'accesso alle competizioni europee. Ci hanno fatto due palle enormi con la moviola in campo e l'occhio di falco, ma parliamo di cose serie! Ma perchè non parlare di defiscalizzazione e di puntare sui giovani.

"Il nuovo tecnico? Deve essere uno che sposa le mie idee così come ha fatto Benitez, quando lo incontrai a Londra mi offrì subito un caffè e sembravamo amici da vecchia data. In ogni caso si deve scegliere presto, la settimana prossima racconterò i miei prossimi 4 film in Sicilia, Campania, Calabria e Puglia. Dopo questo farò due cene con i giornalisti e parleremo di ciò che vi sembra giusto o meno. Se poi Rafa finisce al Real sono contento. Assolutamente contento!".

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