Napoli, Ancelotti: "Sono qui per vincere, accetto questa sfida con grande entusiasmo"

Il nuovo tecnico azzurro: "Avevo voglia di tornare in Italia, voglio rendere la squadra competitiva in tutte le competizioni. Mercato? La rosa è già forte, ho detto al presidente di tenere la struttura portante"

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E' cominciato un nuovo ciclo in casa Napoli, che dal ritiro di Dimaro ha presentato Carlo Ancelotti: "Ho accettato il Napoli perché ha creduto nelle mie capacità - sono le prime parole del tecnico -. Poi avevo voglia di tornare in Italia e ho trovato una società che ha voglia di crescere e da un punto di vista tecnico una squadra che mi soddisfa, con una filosofia di gioco molto vicina alle mie idee. Accetto questa sfida con molto entusiasmo".

L'obiettivo di Carletto è preciso, a prescindere dalle rivali: "Non c'è solo la Juve, il calcio italiano ha mostrato molta incertezza, s'è deciso nelle ultime gare. Noi dobbiamo fare la nostra strada. Non siamo qui per pettinare le bambole, siamo qui per vincere, si parte per vincere, a nessuno piace arrivare secondi, poi la stagione dirà cosa abbiamo meritato. Voglio rendere la squadra competitiva in tutte le competizioni e su tutti i fronti il più a lungo possibile. Se siamo dentro a tutte le competizioni a marzo/aprile, poi faremo i conti. La squadra l'anno scorso ha fatto 91 punti, un campionato straordinario, ma si può vincere pure a 85, non è detto... Il Napoli ha fatto il massimo ed è quello che vogliamo fare anche noi".


Si parla di mercato e il tecnico, anche in questo senso, ha le idee chiare a partire dalla difesa: "Siamo alla ricerca di un laterale destro, poi dobbiamo valutare Ghoulam ma ci sono abbastanza certezze perché il periodo di recupero è corto. Per il resto Albiol ha scelto di restare, Chiriches sta già abbastanza bene e poi c'è Tonelli, oltre a Luperto che ha fatto molto bene l'anno scorso e lo stiamo valutando. Top player? Non sono sempre quelli che guadagnano di più, bensì quelli più bravi e funzionali al nostro progetto. Chiunque è arrivato qui a Napoli ha le qualità giuste per migliorare questa rosa, che ribadisco era già competitiva di per sé. Non a caso la prima cosa che ho detto al presidente è stata quella di tenere la struttura portante di questa squadra che tanto bene ha fatto lo scorso anno. E' stato scritto che ho parlato con Ronaldo, Benzema, Di Maria, Cavani, David Luiz. Ma io ho parlato solo con Giuntoli e il presidente, ho stima ed affetto per tanti giocatori, ma questa è un'altra esperienza e si parla sempre col club delle soluzioni migliori. Non ho mai imposto giocatori e mai lo farò. Ogni club ha le sue possibilità e sono qui perché tecnicamente ho visto una squadra molto competitiva. L'attacco del Napoli? Milik ha cancellato l'infortunio, deve trovare continuità. Con Milik, Inglese e Mertens siamo a posto".

Alla Juve è arrivato Cristiano Ronaldo, allenato da Ancelotti ai tempi di Madrid: "Conosco molto bene Cristiano, è forse il migliore giocatore al mondo. Casualmente arrivo in Italia nell'anno in cui arriva anche lui, ma il calcio italiano trae sicuramente vantaggio da questo, e non solo la Juventus, ma tutte le squadre. Per noi sarà una motivazione in più rivaleggiare con loro fino alla fine".
Il tecnico fa il punto su Mertens: "Non credo possa fare l'ala, ma ha qualità per giocare anche tra le linee senza problemi. E' un attaccante completo, da prima punta ero perplesso ma poi ha fatto 30 gol. Può giocare da punta, dietro la punta, poi come esterno ma non da ala perché come Insigne gioca bene tra le linee e va sfruttato lì". Sui nuovi arrivi: "Meret è un talento e ha già fatto bene. Tecnicamente molto forte. Karnezis è esperto, lo aiuterà a crescere. Inglese ha fatto molto bene col Chievo, non è giovanissimo però ha potenzialità secondo me e Fabian è un giovane già completo, non può giocare davanti alla difesa ma gioca pure centro-destra essendo mancino. Verdi come Mertens è bravo a giocare nella trequarti, da quel punto di vista ho varie possibilità perché Callejon è formidabile da esterno, in profondità, meno tra le linee. Potrò variare l'atteggiamento tattico".

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