Milan, spuntano i nomi dei possibili soci di minoranza

Tutto porta a un investitore americano: Stephen Ross dei Dolphin o John Fisher di Real Estate

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Ci sono due nomi, credibili o meno lo scopriremo presto, ma nel frattempo nel mondo Milan si sta muovendo qualcosa e si sta muovendo anche, per necessità "collaterali", piuttosto velocemente. Yonghong Li, dicono, ha trovato l'ormai famoso socio di minoranza e, pur tenendo aperti diversi tavoli, tutti gli indizi portano agli Stati Uniti e, dentro gli Stati Uniti, a Stephen Ross e John J. Fisher. Ma chi sono i due possibili acquirenti del Milan? Del primo si è detto e scritto ormai parecchie settimane fa. Ross è il proprietario dei Miami Dolphins, storica squadra della Nfl.

Settantotto anni, è un uomo d'affari con un patrimonio stimato in 7,4 miliardi di dollari che ha fatto fortuna nel settore immobiliare grazie alla sua società, la Related Companies, fondata nel 1972. La sua passione per lo sport è datata, quella per il calcio più recente ma già evidentemente importante se si considera che a lui si deve la creazione e il lancio, nel 2013, dell'International Champions Cup (la famosa ICC), il mega-torneo tra le più grandi squadre mondiali che da qualche anno accompagna la nostra estate tra Stati Uniti, Cina e Singapore. Giusto per dare una misura della sua attenzione al calcio, si consideri che l'investimento di Ross nel torneo è stato di un centinaio di milioni.

Di Fisher ci aggiorna il Sole 24 Ore a firma Carlo Festa. Anche lui è nel campo immobiliare, magnate del Real Estate, è proprietario di altri club sportivi e figlio dei fondatori del marchio di abbigliamento Gap. Ha un patrimonio di 3 miliardi di dollari e possiede una squadra di baseball, l'Oakland Athletics, oltre a due squadre di calcio: il San Jose Earthquakes in Mls e lo scozzese Celtic Fc. Nel 2008 il suo nome spuntò per la Roma, poi finita come noto nelle mani di Pallotta. Adesso riproverebbe l'assalto alla Serie A con il Milan. A fare da tramite, quale che sia effettivamente l'acquirente, la banca d'affari Goldman Sachs.

Ma quando sapremo chi c'è effettivamente in corsa per il Milan? Tra pochissimo, non tanto perché Yonghong Li abbia una voglia smodata di cedere parte delle sue quote (inizialmente, come noto, una minoranza), quanto piuttosto per la necessità di presentarsi alla Uefa con una struttura societaria più solida e, di conseguenza, con il pagamento del debito con Elliott "in calendario". A proposito di debiti e conti, oggi è andato in scena a casa Milan il Cda. Durato 45 minuti, Yonghong Li avrebbe rassicurato i consiglieri sul fatto che completerà l'aumento di capitale con i 32 milioni di euro residui, entro il termine del 28 giugno.

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