Diversi sono gli indizi che hanno accostato il fondo Elliott alla figura del boss della Gazprom, figura già impegnata attivamente nel calcio con il 30% di quote dell'Arsenal e una scalata, fallita, all'acquisto de Gunners. La "guerra fredda" in corso tra Inghilterra e Russia per via del "caso Skripal" aveva lasciato scappare dei rumours sull'intenzione del 64enne di abbandonare l'Emirates e la Premier League per puntare a progetti nuovi fuori dall'Inghilterra, con il Milan come indiziato importante.

Dietrofront smentito dallo stesso Usmanov che ha dichiarato di non voler assolutamente cedere il 30.04% in possesso, rilanciando anzi la possibilità di aumentarne la percentuale e mantenendo viva la proposta di acquisto dei Gunners mettendo sul piatto 1 miliardo di sterline per il 67.09% in mano all'americano Stan Kroenke. Un tentativo già spedito al mittente con i rapporti tra le parti che non sono idilliaci nella strategia di sviluppo tecnico dell'Arsenal e non solo.

Se Usmanov non ha intenzione di lasciare la minoranza dell'Arsenal, la possibilità di investire parte del proprio capitale in altre società non è da escludere e l'ipotesi Milan resta in piedi nonostante la spiegazione del portavoce: "Al signor Usmanov sono arrivate diverse proposte d'acquisto di club. Alcune vengono considerate serie, altro meno. Ma non ha mai ricevuto proposte d'acquisto del Milan".

Il Monaco, attraverso un comunicato, smentisce seccamente le voci che vorrebbero il presidente Dmitry Rybolovlev interessato all'acquisto del Milan. "L'AS Monaco afferma che non c'è alcuna trattativa in corso per la vendita del Club o l'acquisto dell'AC Milan - le parole di Vadim Vasilyev, vice-presidente e CEO del Monaco -. Il Presidente Dmitry Rybolovlev è felice di sviluppare il progetto monegasco".