Milan-Uefa: 3 ore di summit, moderata fiducia per Fassone

La Uefa prenderà una decisione nei prossimi giorni dopo l'incontro approfondito con l'ad rossonero

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Moderato ottimismo in casa Milan per l'esito della richiesta di voluntary agreement, il patto che deroga il Fair Play Finanziario per i conti dell'ultimo trienno a fronte di un business plan quadriennale di rientro. L'ad rossonero Marco Fassone ha incontrato per circa tre ore sette commissari del Financial Body della Uefa ripercorrendo il piano di rientro societario. La decisione verrà comunicata nei prossimi giorni, ma comunque prima di Natale.

Tre i possibili scenari: l'accettazione, il patteggiamento (come Inter e Roma) o una sorta di sospensione del giudizio legata al controllo più approfondito dei parametri.

Dopo il rinvio dello scorso giugno, il Milan spera adesso di ricevere il via libera dalla Uefa al nuovo business plan per il triennio 2018-2021, un piano che illustra come la società ha intenzione di rientrare delle spese e dei costi sostenuti soprattutto nell'ultima campagna acquisti estiva. Sarebbe un passo importante per portare avanti il progetto della nuova società.

La risposta della Uefa arriverà nei prossimi giorni, ma secondo quanto filtra, sul fronte rossonero emerge moderata fiducia sull'esito positivo della richiesta, anche per via del clima di trasparenza e del livello di approfondimento in cui si è svolto il confronto. La Uefa aveva già ricevuto una settimana fa il dossier di 150 pagine, basato su ipotesi più prudenti rispetto alla richiesta ritirata a giugno (30 mln la cifra che il club si augura di guadagnare da qui a fine giugno 2018 con Milan China), e Fassone ha ripercorso  tutti gli otto scenari di ricavi previsti dal Milan, assistito dall'executive director, David Han Li, e dall'ad di Milan China, Marcus Kan, che hanno illustrato le attività e le potenzialità commerciali del club in Cina.

Il club rossonero diventerebbe il primo della storia a ottenere il voluntary agreement, ma non è affatto scontato, anche se Fassone e soci non nascondono un certo ottimismo. Nel caso non venisse ritenuto adeguato, sarà effettuato un nuovo riesame tra gennaio e febbraio 2018. In quel caso si potrebbe passare da una situazione di voluntary a una di settlement agreement, un regime di patteggiamento con sanzioni: in sostanza non sarebbe più il Milan a proporre il suo business plan, ma la Uefa a imporre dei paletti per far rientrare la società nei parametri del fair play finanziario, come è successo nel recente passato a Inter e Roma.

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