Milan, salvate il soldato Pippo Inzaghi 

Un lungo e triste addio per l'allenatore, Benitez ricorda Istanbul 

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Salvate il soldato Pippo Inzaghi. La squadra è nel baratro e un'altra bandiera del club, dopo Seedorf, si sta sempre più ammainando, anche nella testa dei tifosi. Le tre sconfitte consecutive, precedute dal brutto pareggio nel derby, sono un macigno troppo grande da sopportare. Da qui all'esonero inevitabile ancora quattro partite che, però, non promettono nulla di buono. Una lunga e lenta agonia per SuperPippo che nonostante tutto è stato confermato fino al termine della stagione. In più non avrebbe senso "bruciare" anche Cristian Brocchi che, proprio come l'ex numero 9, sta facendo bene con la Primavera. Brocchi che sarà ospite questa sera a Tiki Taka su Italia 1.Inzaghi ha certamente le sue colpe dovute soprattutto all'inesperienza con formazioni e cambi non sempre azzeccati. Colpa anche degli infortuni, ma cambiare sempre gli undici titolari non ha aiutato per niente. Pippo è rimasto fedele solo al suo 4-3-3 cambiando gli interpreti gara dopo gara. Il gruppo non si è unito e non si è mai vista una vera idea di gioco con Menez croce e delizia. Troppo solista e allo stesso tempo salvatore della stagione grazie ai suoi 16 gol. Almeno il tecnico rossonero ci ha sempre messo la faccia, sempre più tirata partita dopo partita. Ha fatto il possibile mettendosi al servizio del club che ama sgolandosi in panchina ogni volta di più contro giocatori che non lo hanno seguito. Non stiamo parlando di qualità, ma di verve in campo. Quella che ha fatto diventare grande proprio Pippo dentro il rettangolo di gioco. Quella che è mancata nelle ultime tre partite contro Udinese, Genoa e Napoli. Al San Paolo c'è stato solo un timidissimo accenno di reazione, anche se il 3-0 è stato pesante quanto meritato. L'espulsione di De Sciglio può essere solo una piccola giustificazione. Il Milan si è difeso poi è crollato nel giro di sei minuti, ancora contro il rivale Benitez che a Istanbul fece tanto male con il Liverpool. Quei sei minuti fatali nella finale di Champions del 2005 "ammazzarano" i rossoneri capaci di riprendersi due anni più tardi. Ora in casa Milan si spera avvenga lo stesso, già a partire da sabato quando a San Siro arriverà la Roma. Poi i saluti a Pippo Inzaghi, con tanto di in bocca al lupo, e caccia al nuovo tecnico per la ricostruzione. 

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