Maldini: "Visto come un problema"

L'ex bandiera rossonera: "Per tornare in alto servono tanti soldi, è difficile"

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Paolo Maldini ribadisce ancora la sua distanza, almeno per ora, dalla società rossonera: "Amo il Milan e se un giorno avrò la possibilità di tornare sarò felicissimo ma è difficile perché sono visto come un problema" ha detto l'ex capitano in un'intervista per il podcast "Planet Futbol" di Sport Illustrated. E sul futuro Maldini non è ottimista: "Per tornare in alto servono tanti soldi, è dura. Donnarumma? Sapevamo che aveva qualcosa di unico".

L'ex capitano e bandiera del Milan analizza il momento storico del club: "Sono cinque anni che non si vince nulla, eccetto la Supercoppa Italiana di dicembre, e sono tre anni che la squadra non si qualifica per le coppe europee". Sugli sviluppi societari, Maldini si focalizza sulla necessità di investire: "Il presidente Berlusconi sta cercando di vendere il Milan, ma non si sanno tante cose come, ad esempio, quanti soldi vorranno investire nel rilancio della società. Ci vogliono tanti soldi per tornare allo stesso livello di 10 anni fa". 

Ancora una volta, dunque, uno dei simboli del vincente Milan berlusconiano non fa nulla per nascondere il suo disappunto, anche se l'amore per quei colori resta scolpito in maniera indelebile: "Mio papà è stato capitano del Milan, io sono nato a Milano e i miei figli hanno giocato nelle giovanili del Milan. Amo il Milan e se un giorno avrò la possibilità di tornare, ne sarei felice. Ma non è facile, perché sono stato visto come un problema. Perché io non ho bisogno di lavorare per il Milan, ma mi piacerebbe farlo. Questa mia posizione di indipendenza è difficile da interpretare ed è complicato. Ma vedremo" ha ribadito a proposito di un suo possibile ritorno in società. 

Da un esperto come lui, arriva l'elogio a Gigio Donnarumma, astro nascente non solo del Milan ma del calcio mondiale: "Ha un grande talento. Sapevamo che aveva qualcosa di unico fin da quando è arrivato nelle giovanili del Milan. Solo chi non capisce di calcio non ha riconosciuto le doti di Gigio. Dopo Buffon, che ha fatto il suo debutto in Serie A contro il Milan, ho visto le stesse doti e qualità in Donnarumma. Pur essendo molto grande, è molto veloce ed è un grande ragazzo. Adesso si parla tanto di lui e devi essere un bravo ragazzo per isolarti dalle voci e pensare a fare bene in campo".

Da un giocatore del presente a quelli del passato: "Franco Baresi è stato un grande capitano ed un grande esempio per tutti. Non parlava tanto, ma in campo e fuori era il numero uno. Van basten il compagno più forte, ma anche Gullit, Kakà, Shevchenko... Maradona è stato l'avversario più forte contro il quale ho giocato. In campo era un grande. Anche Ronaldo il Fenomeno è stato un avversario molto duro. I due anni che ha giocato nell'Inter, prima degli infortuni, era davvero dura stargli dietro". 

Capitolo allenatori: "Sono stato fortunato con gli allenatori. Ho iniziato con Liedholm, che ama i giovani e ho fatto il mio debutto con lui. Dopo di lui ho avuto Arrigo Sacchi ed ho imparato tanto da lui. Capello è stato un mix di grandi allenatori e, infine, con il mio amico Ancelotti. Lui è un grande uomo e un grande allenatore. Sono stato allenato da mio papà in Under 21, al Mondiale '98 e anche al Milan per qualche mese. È stato bello" ha concluso lo storico capitano. 

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