Milan, Maldini: "Ci sono, ma..."

L'ex difensore rossonero sul suo possibile ritorno in società: “Amo questi colori ma prima di metterci la faccia voglio chiarezza”

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Chiarezza e indipendenza. Le “condizioni” richieste da Paolo Maldini per il suo ritorno al Milan, se così possiamo chiamarle, non fanno una piega. “Amo profondamente questo club ma prima di metterci la faccia voglio conoscere i nuovi proprietari e condividere il progetto, non posso snaturarmi - afferma a La Gazzetta dello Sport - . Gli ostacoli principali sono due: mancanza di responsabilità diretta nell'area tecnica e poca chiarezza sul mio ruolo”.

In sintesi, Maldini vuol capire cosa farà e se dovrà dividere le decisioni con qualcuno: “Ho visto Fassone quattro volte in un mese, mi ha detto che sono la prima scelta per quello che rappresento e che la struttura prevederebbe lui amministratore delegato, Mirabelli direttore sportivo e io direttore tecnico - rivela l'ex campione -. Il punto è: io cosa andrò a fare? Se c'è una differenza di vedute con Mirabelli chi decide? Non posso avere un ruolo a metà con un'altra persona, è importante affrontare subito il problema”. Poi naturalmente Maldini vuole conoscere la nuova proprietà, di cui ancora si sa pochissimo: “Ho parlato dieci minuti con Han Li, vicepresidente del fondo, ma è stata una chiacchierata breve e non abbiamo toccato i punti importanti. Io vorrei parlare di strategie, ascoltare obiettivi e linee guida: ad oggi ancora questo non è successo. Mi sembra il minimo prima di accettare la proposta. Per il bene del Milan io devo restare me stesso - aggiunge -. Sono pronto e posso aiutarlo, ma solo ascoltando il mio cuore e la mia testa”.

Insomma, Maldini è disposto a tornare ma non a scatola chiusa: “Prima di metterci la faccia devo potermi identificare con la proprietà - dichiara, prima di concludere affrontando il tema delle tempistiche -. Non c'è nessuna dead line ma nei prossimi giorni si definirà tutto in un senso o nell'altro: io non ho fretta e non avrebbe senso averne vista la vastità del progetto. Vorrei solo sapere da loro cosa intendono fare per il bene del Milan, io poi mi metterei in gioco. Se si farà? E' possibile, bisogna chiederlo a loro”.

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