Milan, Honda spara a zero

Il giapponese parla a Kyodo News: "I rossoneri torneranno grandi, ma è dura che io sia ancora qui"

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Gli ultimi botti di capodanno li spara Keisuke Honda. Parole che pesano come macigni: "Sapevo che la squadra attraversava un momento difficile quando sono arrivato. Mi ha voluto Allegri fortemente, ma le cose erano destinate persino a peggiorare. Avevo buone intenzioni, volevo dare una mano per migliorare me stesso e la squadra, ma gli allenatori sono stati sempre esonerati". E ancora: "Sono passati grandi campioni ma poi...".

Ma qualcosa non è andato per il verso giusto. Il giapponese, intervistato a Kyodo News, ha la sua idea: "Pochi club al mondo possono contare su un palmares del genere, abbiamo il potenziale ma dire che ce la faremo quando io sarò ancora qui è un altro discorso. Non siamo più nella posizione in cui è sufficiente acquistare qualcuno e sperare che lui da solo sistemi le cose. Intendo, chi abbiamo preso negli ultimi tre anni? Ci sono stati Kakà, Robinho, Balotelli e Torres, che oggi sta giocando alla grande per l'Atletico. La gente sembra non notare queste cose. Chi altri? Muntari, Essien. Qui sono passati tanti buoni giocatori".

Nonostante questo negli ultimi anni il Milan ha continuato ad avere difficoltà, al punto che per Honda è facile prevedere che "sulla carta il Milan avrebbe tutto per tornare a essere grande, è una società prestigiosa e dalla grande tradizione. Ma che ciò avvenga mentre io sono ancora qui credo sia dura".

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